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Sport e salute mentale

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Chi pratica sport nel modo giusto è in grado di mantenersi forte e magro molto più a lungo rispetto a un sedentario. Ma i benefici non finiscono qui: alcune ricerche hanno dimostrato che lo sport migliori anche le capacità cerebrali, e non solo perché ne ritarda l’invecchiamento, ma anche potenziandole in età giovane e adulta.

Gli studi effettuati su persone in età avanzata hanno dimostrato come lo sport sia in grado di ridurre (fino a dimezzare) il rischio di demenza senile: un farmaco a buon mercato e alla portata di tutti, che sarà sempre più indispensabile, visto che nel futuro gli over 65 aumenteranno fino a diventare un terzo della popolazione italiana. Una delle spiegazioni fisiologiche di questa evidenza sperimentale arriva da una studiosa italiana, Raffaella Molteni.

Lo studio della Molteni, effettuato su ratti che hanno avuto accesso a una ruota mobile, ha dimostrato che quelli che avevano corso di più, erano stati in grado di rigenerare il tessuto cerebrale e quello nervoso in modo maggiore, molto probabilmente a causa dell’aumento della produzione di una proteina, la neurotrofina, la cui produzione da parte dell’organismo diminuisce nella terza età.

Questo studio dimostra anche un’altro fattore fondamentale: i risultati più brillanti sono stati ottenuti da coloro che abbinavano sport con componente tecnica diversa. Da queste ricerche è emerso che per ottenere i risultati migliori bisogna combinare sport di coordinazione oculomotoria come il basket, il tennis, il ping pong; sport dove si sviluppano le capacità propiocettive come il nuoto e la corsa, e sport dove si sviluppa l,’equilibrio come il ciclismo e lo sci. Un punto a favore della strategia multisport che ritengo essere vincente nei confronti della pratica di un solo sport.

Un’altro studio del National Institute of Mental Health di Bethesda ha esaminato tramite risonanza magnetica lo sviluppo cerebrale di 13 ragazzi da 4 a 21 anni per un periodo di 10 anni, dimostrando l’importanza dello sport nell’attivazione dei circuiti neuronali. In pratica, secondo questo studio l’attività fisica produrrebbe effetti non solo sulla corteccia motoria e moto-sensoriale, ma anche su altre aree cerebrali, attivando circuiti neuronali e funzioni che possono essere utilizzate nei più svariati campi. E più sono gli sport praticati, maggiore è l’attivazione dei circuiti neuronali in quanto si sviluppano aree cerebrali differenti.

Fonte: Cibo360.it

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