Categories: All News

Sport e benessere: Attività Fisica ed Alzheimer

Che l’attività fisica contribuisca a mantenere le funzioni cognitive è ormai un dato assodato. I benefici sul sistema cardiocircolatorio sono palesi e questi riguardano anche la circolazione a livello cerebrale; tutto ciò consente di migliorare l’ossigenazione dei neuroni e lo scambio delle sostanze nutritive tra neuroni e flusso ematico, promuovendone così la vitalità. Questi benefici consentono appunto di mantenere le funzioni cognitive.Inoltre sono stati verificati benefici anche a livello della neuro plasticità, ossia nella capacità dei neuroni di generare nuove sinapsi (collegamenti fra essi). Ma questi effetti consentono di contrastare anche l’insorgenza della malattia di Alzheimer?Gli studi in materia sono controversi, questo perché per fare valutazioni di simile natura bisogna organizzare degli studi di popolazione seguendo il campione in esame per diversi anni. Essendo l’Alzheimer una malattia cronica, che si sviluppa nel corso di anni, e non essendo diagnosticabile prima della comparsa dai sintomi, per fare valutazioni di tale natura bisogna seguire un campione di persone molto vasto e questo campione va seguito per numerosi anni prima di poter ottenere dati validi da un punto di vista statistico. Pertanto, è facile intuire come sia complesso formulare studi attendibili sull’incidenza di questa malattia in diversi gruppi di popolazione resi diversi solo dalla pratica o meno di regolare di attività fisica.Nonostante queste difficoltà, alcuni studi sono stati fatti ed i risultati sono confortanti, nel senso che si vede effettivamente una minore incidenza della malattia in questione nelle persone attive e non solo: alcuni studi mostrano come l’attività fisica posso contribuire anche al trattamento della patologia stessa.Il morbo di Alzheimer è caratterizzato, dal punto di vista istologico, da atrofia neuronale: il cervello col passare del tempo perde progressivamente  massa e peso, di conseguenza riduce la propria attività, diminuendo così le funzioni cognitive quali la memoria. La malattia di Alzheimer è dovuta a una diffusa distruzione di neuroni, causata principalmente dalla proteina betamiloide. Questa proteina forma depositi che crescono nel tempo tra i neuroni stessi, formando placche  che in fase di malattia avanzata sono visibili al microscopio; tutto ciò porta i neuroni a morire.La patologia è accompagnata da una forte diminuzione di  un particolare neurotrasmettitore, l’acetilcolina, nel cervello. La conseguenza di queste modificazioni cerebrali è l’impossibilità per il neurone di trasmettere gli impulsi nervosi, quindi la riduzione della sua funzionalità sino al raggiungimento della morte neuronale.
Attualmente esistono alcuni studi di popolazione sviluppati su ricerche a lungo termine, durati oltre 20 anni, che verificano come la pratica regolare di attività fisica riduca il rischio di comparsa del morbo di Alzheimer. Questi risultati potrebbero essere mediati dalla capacità dell’esercizio regolare di ridurre i rischi cardiovascolari (ipertensione, aterosclerosi, sovrappeso, obesità ecc.) che pare siano fattori chiave per lo sviluppo delle placche amiloidee. Un altro possibile motivo di questo risultato potrebbe risiedere nella capacità dell’esercizio fisico di promuovere la produzione di neurotrofine (proteine che favoriscono la vitalità dei neuroni). anch’esse fattori chiave per il mantenimento delle funzioni cognitive in genere.Probabilmente è l’insieme di questi effetti che ha dimostrato come l’attività fisica abbia la capacità di  ridurre l’incidenza del 50% di questa grave patologia; tuttavia ulteriori ricerche devono essere svolte per avere una maggiore chiarezza in materia.Esiste anche qualche studio che ha valutato i benefici dell’attività fisica in pazienti che già soffrono di Alzheimer: è stato verificato che l’esercizio migliora le capacità motorie dei pazienti, compromesse dall’avanzare della patologia, ed anche altri parametri cognitivi utilizzati per valutare l’evolversi della patologia stessa.Questi risultati sono resi più credibili dalla migliore conoscenza della patogenesi dell’Alzheimer stesso e dai benefici a livello biologico che l’attività fisica promuove.Tratto www.my-personaltrainer.it
Il primo Network in franchising di quotidiani online
Copyright © 2016 La Gazzetta Ennese.

Administrator

Recent Posts

Edilizia scolastica, oltre 500 mila euro per 13 interventi in provincia di Enna

Ammontano a oltre 500 mila euro le risorse stanziate per l’edilizia scolastica in provincia di…

2 ore ago

Va bene il pistacchio, ma la CITTÀ DEI FICHI non la batte nessuno | Ennesimo tesoro siciliano nel cuore di Messina

I fichi piacciono a tutti, soprattutto in questo periodo dell'anno. Sono buoni, dolci e vanno…

3 ore ago

A Siracusa scopri che esiste il BORGO DEL VICERÈ | Qui non c’è stress, vanno tutti con calma: persino a lavoro

Un posto spettacolare che vale la pena di essere visitato. In estate o in autunno…

8 ore ago

Non farlo mai più | I 6 ERRORI da spiaggia che stanno distruggendo la tua immagine, basta essere cringe

Quante volte si va in spiaggia col rischio di sembrare ridicoli? Ecco alcuni consigli per…

10 ore ago

Vai a Enna e scopri la presenza del BORGO FANTASMA di Sicilia | In giro trovi palla di fieno e musica Western, zero uomini

Qui davvero sembra che il tempo sia fermo da secoli. Non ci sono anime in…

12 ore ago

Bucato puzzolente, queste le mosse FACILISSIME per far sparire l’odore di MUFFA per sempre | Tua suocera non avrà da ridire

Fare la lavatrice così sarà un successone. Infatti, il bucato così non ti puzzerà più:…

16 ore ago