Sicilia verso lo sciopero generale del settore rifiuti
Caos rifiuti in Sicilia, verso lo sciopero generale dei lavoratori. Cgil, Cisl e Uil hanno avviato le procedure per lo sciopero generale dei dipendenti degli Ato Rifiuti e delle ditte dei servizi di igiene ambientale della Sicilia, entro il mese di febbraio. Una decisione motivata dalla situazione “disastrosa” in cui versa il settore dei rifiuti in Sicilia “per colpa di una politica incapace e appassionata solo alla distribuzione di poltrone”. I sindacati puntano il dito contro la “totale precarietà ed approssimazione” in cui sopravvive il sistema.
“Assenza di governance, di visione strategica e di progettualitàspesso associata ad incapacità burocratico-istituzionale – dicono – hanno prodotto in poco più di 10 anni, 2 miliardi di debito degli Ato rifiuti e quindi dei comuni dell’isola, centinaia di licenziamenti dei lavoratori, servizi scadenti per la collettività ed un diffuso senso di illegittimità ed illegalità”.
Durante i diversi incontri in assessorato, Cigl, Cisl e Uil avevano sottolineato più volte l’esigenza di una direttiva “che ponesse fine all’approvazione dei piani di intervento in assenza dei relativi piani d’ambito e l’immediato transito del personale avente diritto dagli attuali Ato in liquidazione alle costituite Srr, ma – sottolineano – l’obiettivo non è stato di fatto raggiunto”.
La situazione attuale dei rifiuti, concludono, “è la dimostrazione di una politica regionale appassionata solo alla distribuzione delle poltrone di governo e di sottogoverno, bacchettata dall’Anac per aver permesso la frammentazione del sistema dei rifiuti e non essere stata in grado di applicare la pur astrusa legge di riordino del 2010, contribuendo di fatto alla diffusione di un generale senso di illegittimità ed illegalità”.
“Continuiamo a denunciare – aggiungono – le ripetute violazioni di norme, direttive e accordi da parte di molti amministratori locali, forse più interessati a restare in questa situazione di stallo che uscirne fuori. È la cartina di tornasole di una politica comunale incapace di recuperare non solo l’evasione o l’elusione della tassa sui rifiuti, ma persino il pagamento dei cittadini inadempienti regolarmente iscritti a ruolo che non pagano e non vengono inspiegabilmente intercettati”.
In tutto ciò i dati sulla raccolta differenziata sono sconfortanti. La Sicilia infatti va indietro, ed è riuscita a diminuire una percentuale già misera, passando dal 13,3% del 2013 al 12,5 del 2014. E le previsioni per il 2015 sono del 10%. Oltre 500 posti di lavoro si sono persi nel passaggio dagli Ato alle Srr e gli Ato, tra l’altro, lasciano un debito di oltre due miliardi di euro (un debito prodotto in “appena” dieci anni) e occupano 11.000 persone.
Fonte (Ilmattinodisicilia.it)