La nuova rete, infatti, segue il modello che suddivide gli ospedali gerarchicamente in “hub” (strutture di secondo livello altamente specializzate e integrate), “spoke” (grossi ospedali che dispongono di aree di pronto soccorso di primo livello con funzioni di rianimazione e degenza), presidi di base (sono quelli che mantengono almeno quattro unità operative come i pronto soccorso, la chirurgia generale, la medicina generale e l’ortopedia), ospedali in zone disagiate (dispongono delle strutture base per affrontare le emergenze). Nella nuova rete, poi, ecco la novità: scompaiono gli “ospedali di comunità” (poco più che ambulatori con la presenza di medici di base, psicologi e infermieri) e spuntano le strutture in zone “ad alto rischio ambientale.
A Enna, l’Umberto I si “stacca” dagli ospedali di Piazza Armerina e Leonforte e sarà l’unico spoke. Le altre due strutture diventeranno rispettivamente ospedale di base (insieme a Nicosia, promosso anche questo) e ospedale “in zona disagiata”.
Edizioni Trinacria SRLS – Società Editrice La Gazzetta Ennese
Copyright © 2017 La Gazzetta Ennese.
Passo decisivo per la riattivazione dell’Ente Autodromo: l’Automobile Club Enna ha ricevuto la delibera che…
Il vescovo Rosario Gisana e il vicario giudiziale Vincenzo Murgano sono accusati di falsa testimonianza…
Enna perde abitanti e giovani: la Uil lancia l’allarme sullo spopolamento, denunciando mancanza di opportunità,…
Sconfitta amara per l’Enna, che dopo un buon primo tempo cede 3-1 al Gela e…
l’Enna Calcio conquista i primi tre punti della stagione superando la Sancataldese per 1-0 al…
Maxi operazione dei Carabinieri tra Troina e Cesarò: in manette tre uomini catanesi con precedenti.…