Regalbuto – Grande soddisfazione dell’Amministrazione Comunale che pochi giorni fa ha ottenuto il riconoscimento e l’iscrizione della “Festa di S.VITO Martire e Processione dell’alloro”, nonché del “Carnevale di Regalbuto” nel Registro del Patrimonio Culturale Immateriale della Regione Siciliana, Libro delle Celebrazioni, delle feste e pratiche rituali, che sarà consultabile sul sitohttp://www.regione.sicilia.it/beniculturali/reis
La richiesta era stata inoltrata al Servizio 7 – Tutela – U.O. 31: Catalogazione Patrimonio Culturale – Registro Eredità Immateriali – Patrimonio dell’Unesco, dell’Assessorato regionale dei Beni culturali e dell’identità siciliana dall’allora Vice sindaco con delega alla Cultura Angelo Plumari, il quale si era avvalso delle fonti custodite nell’archivio storico.
“Questo prestigioso e meritato riconoscimento è un altro importante traguardo del più ampio programma voluto e messo in atto da questa amministrazione comunale per la tutela e la valorizzazione del ricco patrimonio culturale posseduto dalla città di Regalbuto – dichiara il vice sindaco con delega alla cultura Teresa Perra – la Festa di S.Vito e la processione dell’alloro rappresentano certamente a pieno titolo dei Beni Immateriali meritevoli di riconoscimento, in quanto prettamente identificativi di un popolo e della sua storia, quest’ultima intrisa di valori altamente spirituali”.
“E’ un traguardo importante per la cultura della tradizione di due importanti eventi per la nostra comunità – dichiara il Sindaco Francesco Bivona – Il Carnevale e la Festa di San Vito Martire sono due momenti dell’anno in cui tutti si riconoscono e su cui questa Amministrazione ha lavorato per poter ricevere il prestigioso riconoscimento della Regione Siciliana. Questi tasselli ci permetteranno di accedere con più facilità alla contribuzione regionale, già esigua, ma che colloca le nostre tradizioni un passo avanti rispetto a tanti altri. Il mio particolare ringraziamento va all’amico, già vicesindaco, Angelo Plumari che ha seguito con particolare attenzione tutte le procedure del riconoscimento ed all’attuale Vice Sindaco Teresa Perra che lo ha portato a compimento.”
Queste le ragioni che hanno spinto il Comune di Regalbuto ad avanzare la richiesta e tentare la carta di ottenere il prestigioso riconoscimento voluto dall’UNESCO.Infatti, secondo la Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale, approvata dall’UNESCO il 17 ottobre 2003, le Eredità Immateriali (definite dall’UNESCO Intangible Cultural Heritage) sono “l’insieme delle pratiche, rappresentazioni, espressioni, conoscenze e tecniche – nella forma di strumenti, oggetti, artefatti e luoghi ad essi associati- che le comunità, i gruppi e in alcuni casi gli individui, riconoscono come parte del loro patrimonio culturale”.Tali Eredità, più specificamente, riguardano le “tradizioni orali ed espressioni, compreso il linguaggio come veicolo del patrimonio culturale immateriale, le arti dello spettacolo, le pratiche sociali e rituali, gli eventi festivi, le conoscenze e pratiche concernenti la natura e l’universo, i saperi legati all’artigianato tradizionale”.Le Eredità Immateriali, per via della loro natura evanescente ed effimera, vengono definite dalla Regione Sicilia “particolarmente vulnerabili”, in quanto soggiacciono alle inesorabili leggi della tradizione orale di conservazione della memoria. Infatti spesso le Eredità Immateriali si trasmettono oralmente di generazione in generazione.Così, anche la Festa di S. Vito, la processione dell’alloro e il Carnevale Regalbutese, grazie alla singolare iniziativa del Comune di Regalbuto di richiedere l’iscrizione nel R.E.I.,, vengono a pieno titolo inseriti tra i Beni immateriali che l’UNESCO tutelerà e valorizzerà, preservandoli dal rischio scomparsa o alterazione, poiché rimarranno cristallizzati nel Registro Eredità Immateriali della Regione Sicilia.Il Comune di Regalbuto ha dimostrato ancora una volta di proseguire nella sua instancabile azione di promozione e diffusione della sua identità e delle sue specifiche peculiarità, consapevole del peso che il suo retaggio storico-culturale riveste per l’intera Regione.”
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