All News

Parco dei Nebrodi: Dopo attentato mafioso rafforzata la scorta a Giuseppe Antoci

antoci

Roma – E’ stato deciso il rafforzamento della tutela a Giuseppe Antoci, il presidente del Parco dei Nebrodi vittima di un agguato la scorsa notte. Secondo quanto si apprende, la decisione di rafforzare la scorta è stata presa al termine di un Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato in via straordinaria questa mattina.

“Finirai Scannato tu e Crocetta”: è il contenuto di una lettera anonima inviata a a Giuseppe Antoci, la cui auto la notte scorsa è stata il bersaglio di due banditi che gli sparato contro diversi colpi di arma da fuoco. E’ il primo ‘avviso’ che era stato inviato nel dicembre del 2014 al neo presidente dell’Ente. Composta con un puzzle di lettere incollate su un foglio a righe, la missiva è stata spedita in una busta gialla indirizzata al Presidente del Parco dei Nebrodi, a Sant’Agata di Militello (Messina). La spedizione è avvenuta a Catania, come dimostra il bollo postale del centro meccanografico del capoluogo etneo posto sopra il francobollo da 70 centesimi che porta la data 7-12-14. Sull’agguato indaga la polizia di Stato. La Dda della Procura di Messina ha aperto un’inchiesta.

Due persone hanno sparato la scorsa notte, intorno all’una, contro l’auto sulla quale viaggiava di rientro da una manifestazione a Cesarò. E’ accaduto lungo la strada statale che collega San Fratello a Cesarò, nel Messinese. A mettere in fuga i due criminali, rispondendo al fuoco, sono stati il poliziotto della scorta e l’equipaggio di una seconda macchina della polizia con a bordo il dirigente del commissariato di Sant’Agata di Militello Daniele Manganaro.

Il presidente Antoci e l’agente sono stati condotti per precauzione all’ospedale di Sant’Agata Militello, ma non sono feriti. Da alcuni anni alla guida del Parco dei Nebrodi, Antoci ha segnalato il vorticoso giro di denaro in mano alle associazioni mafiose e qualcuno gli aveva spedito dei proiettili come avvertimento.

Antoci aveva ricevuto una lettera con esplicite minacce di morte: “Finirai Scannato tu e Crocetta”. Questo primo ‘avviso’ gli era stato inviato nel dicembre del 2014. Composta con un puzzle di lettere incollate su un foglio a righe, la missiva è stata spedita in una busta gialla indirizzata al Presidente del Parco dei Nebrodi, a Sant’Agata di Militello (Messina).

La spedizione è avvenuta a Catania, come dimostra il bollo postale del centro meccanografico del capoluogo etneo posto sopra il francobollo da 70 centesimi che porta la data 7-12-14. Sull’agguato indaga la polizia di Stato. La Dda della Procura di Messina ha aperto un’inchiesta.

Appresa la notizia, il presidente della Regione Rosario Crocetta si è recato a casa di Antoci per manifestargli la sua solidarietà e puntare il dito contro la mafia dei pascoli.

“Il mio grazie alla Polizia di Stato per avermi salvato la vita. Sono preoccupato ma sereno”, ha detto Antoci. Intanto, sono numerosi gli attestati di solidarietà giunti dal mondo politico e dall’associazionismo

Fonte: ANSA

In alto