Operai sottopagati e minacciati: 4 arresti, della GdF “perverso e spregiudicato sfruttamento”

Minacce, dimissioni firmate in bianco, contratti di lavoro part-time anche se a lavoro ci si stava tutto il giorno, straordinari non pagati o pagati una miseria: 2 euro. È il sistema “perverso e spregiudicato di sfruttamento” scoperto dalle Fiamme Gialle di Tarquinia (Viterbo); è così che vengono descritte le condizioni degli operai impiegati in una azienda tarquiniese del settore metalmeccanico. Oltre una settantina di lavoratori, stando alle indagini della procura di Civitavecchia, sono stati costretti a svolgere “attività lavorativa non prevista dal contratto di lavoro sottoscritto”, a fronte di “una misera retribuzione”, subendo la lesione di diritti “alle ferie e alla malattia retribuita, al trattamento di fine rapporto ed alla tredicesima”. Il tutto sotto la costanteminaccia di ripercussioni o di licenziamento.
Minacce, dimissioni firmate in bianco, contratti di lavoro part-time anche se a lavoro ci si stava tutto il giorno, straordinari non pagati o pagati una miseria: 2 euro. È il sistema “perverso e spregiudicato di sfruttamento” scoperto dalle Fiamme Gialle di Tarquinia (Viterbo); è così che vengono descritte le condizioni degli operai impiegati in una azienda tarquiniese del settore metalmeccanico. Oltre una settantina di lavoratori, stando alle indagini della procura di Civitavecchia, sono stati costretti a svolgere “attività lavorativa non prevista dal contratto di lavoro sottoscritto”, a fronte di “una misera retribuzione”, subendo la lesione di diritti “alle ferie e alla malattia retribuita, al trattamento di fine rapporto ed alla tredicesima”. Il tutto sotto la costanteminaccia di ripercussioni o di licenziamento.
Lo sfruttamento, che andava avanti da nove anni, non è cessato neanche dopo l’avvio, nel mese di agosto 2016, dei controlli della Guardia di finanza di Tarquinia. Anzi un’operaia, con l’inganno, è stata sequestrata e portata in una casa isolata: qui ladonna è stata pesantemente minacciata ed intimiditaper farla desistere dal presentarsi dagli investigatori.
Nel corso delle indagini è venuta alla luce anche “un’ingente truffa ai danni dell’Inps. Infatti ogni due-tre anni ilavoratori venivano licenziati da un soggetto economicoe contestualmente assunti da un altro soggetto economico, comunque riconducibile e gestito dagli stessi arrestati”. Oltre un milione e 200mila euro il profitto dei reati di cui circa 140.000 euro, corrispondente ai mancati versamenti dei contributi previdenziali ed assistenziali nonché ai fittizi licenziamenti/assunzioni, sono stati sottoposti a sequestro preventivo.
L’intero complesso aziendale è stato affidato alla gestione di unamministratore giudiziario, nominato dal Tribunale di Civitavecchia, a tutela delle posizioni lavorative. Due degli arrestati sono finiti in carcere, due ai domiciliari. Il consulente del lavoro che suggeriva le manovre fraudolente, dopo essere stato interdetto dall’esercizio dell’attività professionale, ha ricevuto la notifica del provvedimento cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Edizioni Trinacria SRLS – Società Editrice La Gazzetta Ennese
Copyright © 2017 La Gazzetta Ennese.