Nicosia: martedì 17 maggio si presenta il restauro di “Nostra Signora dei Raccomandati”
Martedì 17 maggio p. v. alle ore 20:00, nella chiesa di Sant’Antonino in Nicosia, sarà presentato il restauro conservativo eseguito sulla seicentesca tela raffigurante Nostra Signora dei Raccomandati.
L’imponente opera – quasi due metri di larghezza per tre di altezza – che, da tempo indefinito, versava in un indecoroso stato di conservazione, è stata recuperata grazie all’impegno ed alla perseveranza delle confraternite di Santa Croce.
Nel 2009, infatti, in concomitanza con il restauro eseguito sulla statua lignea raffigurante la stessa Madonna dei Raccomandati – alla quale è intitolata una delle tre confraternite di Santa Croce – veniva casualmente scoperta una somiglianza della tela oggi restaurata con le varie iconografie, presenti in tutta Italia, della Vergine venerata sotto tale peculiare denominazione.
Da un esame più approfondito del dipinto è, poi, emersa la presenza di un cartiglio centrale in cui si legge che proprio la “Compagnia della Raccomandata” aveva fatto il quadro nel 1668. E, malgrado le lacerazioni e lo strato di polvere, si è giunti a distinguere, tra i personaggi ritratti nel dipinto, i confrati stessi con la divisa ufficiale che ancora oggi è utilizzata (eccezion fatta per il copricapo che adesso non copre più il volto).
Di qui la decisione di interpellare una ditta professionista del settore per la redazione di un progetto di restauro cercando, al contempo, di raggiungere la somma necessaria mettendo da parte, anno dopo anno, una parte dei fondi raccolti nel corso dei festeggiamenti annuali (in ottobre) in onore di Nostra Signora dei Raccomandati.
Adesso, ad oltre un anno dall’inizio lavori, il restauro, affidato alla ditta di Maria Luisa Castrovinci in Militello Rosmarino ed eseguito sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza ai BB. CC. AA. di Enna, è stato completato e l’opera è potuta rientrare in sede.
Nel corso della presentazione di giorno 17 verranno proiettate alcune immagini significative dell’intervento realizzato e saranno portati a conoscenza gli esiti delle ricerche condotte sui personaggi raffigurati nel dipinto, a cominciare dal re bambino, Carlo II di Spagna (di appena otto anni nel 1668, come si legge appunto in un’iscrizione sotto al suo ritratto), figura storica travagliata da problemi di salute legati al fatto che era figlio di diretti consanguinei, com’era in uso nelle famiglie reali per ragioni dinastiche.
La rappresentazione del re bambino rende l’opera ancora più preziosa dal momento che esistono davvero poche raffigurazioni di “Carlo lo stregato” (come veniva soprannominato l’allora re di Spagna nonché di Sicilia).