Il deputato regionale del PD Mario Alloro ha scritto alla segreteria generale della Presidenza della regione, al presidente della commissione Affari istituzionali e ai presidenti dei gruppi parlamentari dell’Ars per chiedere il rispetto delle norme relative alla nomina dei componenti del Cda dell’Irsap.
Con la legge regionale 17/2013, infatti, sono stati modificati i criteri per la nomina dei componenti del Cda: due componenti vengono nominati dall’assessorato Attività produttive, tre vengono eletti dalle organizzazioni dell’industria, commercio e artigianato.
“Tutte le nomine – dice Alloro – devono rispettare la legge 19/1997, che indica i requisiti richiesti ai soggetti nominati in enti regionali: l’unica esclusione di questa verifica è prevista infatti per i membri della Consulta della Attività produttive”.
“Inoltre – prosegue Alloro – in relazione al requisito della ‘comprovata esperienza nel settore delle attività produttive’, questa deve essere verificata con riferimento allo svolgimento di effettive attività di impresa nei settori primario, secondario, terziario o quaternario”.
“Insomma – dice Alloro – lo spirito della legge è indicare nel Cda dell’Irsap imprenditori ‘veri’, ma si è tentato di aggirare questa indicazione facendo iscrivere l’Irsap prima a Confidustria e poi alla Camera di Commercio. E’ fin troppo evidente che l’Irsap è un ente pubblico e non può certo essere considerato soggetto d’impresa, e dunque il solo fatto di aver guidato l’Irsap non porta ad essere un ‘imprenditore’. Oltretutto ritengo che un dipendente della Regione Siciliana non possa rappresentare un’associazione datoriale. Chiederò inoltre al presidente della Camera di Commercio di Palermo di verificare i requisiti presentati per l’iscrizione dell’Irsap e, nel caso di carenza degli stessi, di procedere in autotutela alla revoca”.
Alloro specifica infine che la nomina del Cda deve essere effettuata tramite decreto del Presidente della Regione accompagnato da una delibera di Giunta regionale, che validi i requisiti dei designati. “Dunque – conclude il deputato del PD – il solo decreto non basta, come sostenuto dall’assessorato Attività Produttive”.