Il nostro splendido bambino se n’è andato”, ha detto alDaily Mail, Connie Yates, la madre di Charlie Gard, “siamo così orgogliosi di te”. Chris e Connie hanno passato con lui gli ultimi giorni, e ogni attimo degli 11 mesi di vita di un bimbo malato, con un destino segnato che ha fatto discutere il mondo. E continuerà a far discutere. Monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, ha commentato la notizia riaffermando la grandezza dell’Amore di Dio che “non stacca la spina”. “Questa vicenda – ha detto – ci spinge a promuovere una cultura dell’accompagnamento” e “dire tre grandi no: quello all’eutanasia, all’abbandono e all’accanimento terapeutico” a favore di “grandi sì” come “l’accompagnamento, il progresso della scienza e il sì alla terapia del dolore”.
Charlie è nato il 4 agosto 2016, sano. Otto settimane dopo ha manifestato i sintomi della sindrome da deplezione mitocondriale, una malattia rarissima di cui si conoscono solo 16 casi nel mondo e che ha bloccato lo sviluppo di tutti i suoi muscoli, incluso il cuore e quelli respiratori, oltre il cervello.
Il suo caso, la sua storia, è stata al centro di una disputa fra i genitori e l’ospedale in cui era ricoverato: i genitori avrebbero voluto sottoporlo a una cura sperimentale negli Stati Uniti, hanno lottato, chiesto, scritto, qualsiasi cosa, in ogni modo, fino a desistere all’inizio della settimana.
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