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Lettera aperta al Presidente della Corte Costituzionale di Angiolo Alerci

“Ancora una volta la Corte Costituzionale, teoricamente la più alta autorità di garanzia prevista dalla nostra Costituzione, valuta parzialmente i ricorsi presentati e chiude un occhio su punti anche di notevole rilevanza costituzionale.
Più volte la Corte è stata chiamata a valutare aspetti delle leggi elettorali approvate dal Parlamento e più volte ha chiuso un occhio.
Anche dai motivi della decisione pubblicata ieri, riguardante aspetti di incostituzionalità dell’Italicum, appare chiara una valutazione parziale.
Avere riconosciuto ai partiti il “diritto” di nominare più del 50% dei Deputati è stato l’ultima brillante trovata.
Forse nel testo della Costituzione in possesso della Corte risulta cancellato l’articolo 51 che, per i non addetti ai lavori, trascrivo:
“Tutti i cittadini dell’uno e dell’alto sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge”.
La Corte nella sua decisione avrebbe dovuto chiarire  come è possibile che un candidato  nel corso della campagna elettorale, ancor prima della data delle elezioni, possa riposarsi alle Maldive e festeggiare la sua “nomina” a deputato, mentre altri candidati sudano le proverbiali camice alla affannosa ricerche dei voti di preferenza !
E’ la stessa Corte che, dopo avere dichiarato la incostituzionalità del “porcellum”, ha consentito ad un Parlamento illegittimo restare in carica per una intera legislatura.
Il mio impegno in politica mi ha anche dato la opportunità di valutare in concreto gli effetti di tutte le leggi elettorali emanate dal 1946 in poi.
Nel 1987 in occasione di una conviviale del Lions Club di Enna, ho intrattenuto i presenti sulla incostituzionalità della legge elettorale allora vigente.
Relazione che venne integralmente pubblicata dalla rivista The Lion e inserita nel mio libro “Il Lions International compie cento anni .Contributi e considerazioni di un Charter Member dopo cinquantaquattro anni di appartenenza” e, come previsto dall’art.50 della Costituzione, trasmessa anche al Presidente della Camera dei Deputati.
Purtroppo gli interessi della casta hanno avuto sempre il sopravvento.
Speriamo che , anche per la confusione che oggi regna nella politica italiana, nel tentativo di differire le possibili elezioni anticipate venga nuovamente sollevato il problema della incostituzionalità dellanominadi più del 50% dei Deputati.”
angiolo alerci
n.b. allegati per il Presidente della Corte la relazione fatta nel 1987 e la lettera di riscontro da parte del Presidente della Camera on.Fini.
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