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La campagna elettorale non decolla: l’editoriale di Angiolo Alerci

Mancano solo venticinque giorni dalla data di effettuazione dell’evento elettorale e  tutti i contendenti si confrontano su temi di secondaria importanza, rispetto ai tanti e grandi problemi del paese.
L’argomento dominante è quello della immigrazione, magistralmente pilotato da moderatori  dal momento che , così come il tema viene rappresentato, determina audience molto soddisfacenti e serve a distrarre la gente dai veri problemi del Paese.
Abbiamo assistito nella prima fase della campagna  all’ elencazione dei punti programmatici da parte dei rappresentanti delle varie componenti che sembrano un copia-incolla: riduzione delle imposte, aumento delle pensioni, assegnazione di diversi bonus, riduzione dei contributi previdenziali ed altri ammennicoli senza precisare, a volte indicando in modo molto approssimativo e fumoso, con quali entrate tutte queste concessioni saranno coperte, dal momento che non sarà possibile  aumentare il nostro debito pubblico.
Il problema della riduzione del nostro debito pubblico, solo a parole, è stato presente nelle intenzioni dei governanti succeduti ai governi Berlusconi, il quale nel corso dei suoi mandati riuscì a fare aumentare il debito di circa 500/miliardi di euro, avendolo trovato a circa 1500/miliardi e lasciandolo a circa  2000/ miliardi .
Dopo l’ultimo governo Berlusconi, col suo Ministro dell’Economia   Tremonti, nonostante  i governi succedutisi si sono avvalsi della collaborazione di insigni tecnici ( Schioppa, Monti. Grilli, Saccomanni e Padoan) non solo non sono riusciti a realizzare una benchè minima riduzione del nostro debito, ma neanche a bloccarne il continuo aumento.
Se il debito pubblico lasciato dai Governi Berlusconi era circa 2000/miliardi di euro, oggi il debito è di oltre 2460/miliardi di euro con un aumento di 460/miliardi di euro, pari a circa un milione di miliardi di vecchie lire.
In compenso da oltre quattro lustri si parla  dell’alienazione dell’immenso patrimonio immobiliare e della rivisitazione delle numerose società partecipate  che. oltre a realizzare grosse perdite,  sono continuamente all’attenzione  della pubblica opinione per la loro cattiva gestione, che ha trasformato gioielli di famiglia in articoli di bigiotteria.
In questa fase pre-elettorale  assistiamo alle continue dichiarazioni programmatiche, ma nessuno parla del modo come potrà essere ridotto il nostro debito pubblico e nessun interlocutore, aiutato dai conduttori dei programmi televisivi, ha fatto fino ad oggi una domanda specifica al riguardo.
Purtroppo, secondo le previsioni, giorni ancora più bui saranno riservati a noi e giorni tenebrosi ai nostri figli e  ai nostri nipoti.angiolo alerci
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