E’ in corso da parte dei Carabinieri del Comando provinciale di Enna una importante operazione giudiziaria disposta dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura di Caltanissetta sugli appalti ( 8mln di euro) relativi alla bonifica del sito della ex miniera di Pasquasia, territorio della provincia di Enna al confine con Caltanissetta.Sono stati operati arresti in Sicilia e Lombardia di alcuni imprenditori e funzionari pubblici, contestando i reati di smaltimento di rifiuti tossici, peculato e varie ipotesi di falso, nonchè, per alcuni degli arrestati, il concorso esterno in associazione mafiosa, per avere agevolato l’organizzazione mafiosa denominata “Cosa Nostra”, grazie all’assunzione pilotata di lavoratori, ovvero favorendo l’impiego di ditte vicine alla stessa organizzazione criminale.Sono 11 le misure cautelari eseguite dai carabinieri di Enna nell’ambito dell’operazione sul traffico di rifiuti e la corruzione per la bonifica della ex miniera di Pasquasia. Tra le persone coinvolte anche un dirigente ed un ispettore del Corpo forestale della regione siciliana. L’inchiesta della Procura di Caltanissetta ruota attorno all’appalto per i lavori di bonifica aggiudicati alla società “1 Emme” di Bergamo. Gli indagati sono gli imprenditori Giacomo Aranzulla, 60 anni, di Mirabella Imbaccari (Ct), Antonino Berna Nasca, 36 anni, di Nicosia (En); Michele Berna Nasca, 43 anni, di Nicosia ma residente a Catania, raggiunti da ordinanza di custodia cautelare in carcere; agli arresti domiciliari Gaetano Bognanni, 54 anni, di Enna, dirigente del Corpo forestale addetto ai controlli sulla bonifica della miniera, Vincenzo Ferrarello, 54 anni, di Enna , Diego Mammo Zagarella, 51 anni, nato a Torino ma residente a Palermo; Rosario Consiglio, 60 anni, di Piazza Armerina (En), Pasquale Gattuso, 53 anni, di Reggio Calabria residente a Villa D’Adda (Bg), titolare della società “1 Emme” aggiudicataria dell’appalto. Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per Eugenio Vecchio, 48 anni, di Catania residente a Porto Empedocle (Ag), Salvatore Mammo Zagarella, 49 anni, di Favara (Ag) e Giuseppe Costanza, 38 anni, di Palma Montechiaro (Ag), ispettore del Corpo forestale regionale. Secondo gli investigatori Gattuso avrebbe pagato una tangente da 120 mila euro a Diego Mammo Zagarella, responsabile unico dell’appalto, mascherata da consulenza mai effettuata per uno studio topografico affidata alla società di consulenze Archeoambiente.Tags:dda caltanissetta,miniera pasquasia,ultimoraArticoli similiGiuseppe Regalbuto: soddisfazione per la messa in sicurezza di PasquasiaMancanza di custodia nel sito di Pasquasia da quasi un anno: è allarme inquinamentoPasquasia: intesa per far luce sulle reali condizioni delle miniera
E’ in corso da parte dei Carabinieri del Comando provinciale di Enna una importante operazione giudiziaria disposta dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura di Caltanissetta sugli appalti ( 8mln di euro) relativi alla bonifica del sito della ex miniera di Pasquasia, territorio della provincia di Enna al confine con Caltanissetta.
Sono stati operati arresti in Sicilia e Lombardia di alcuni imprenditori e funzionari pubblici, contestando i reati di smaltimento di rifiuti tossici, peculato e varie ipotesi di falso, nonchè, per alcuni degli arrestati, il concorso esterno in associazione mafiosa, per avere agevolato l’organizzazione mafiosa denominata “Cosa Nostra”, grazie all’assunzione pilotata di lavoratori, ovvero favorendo l’impiego di ditte vicine alla stessa organizzazione criminale.
Sono 11 le misure cautelari eseguite dai carabinieri di Enna nell’ambito dell’operazione sul traffico di rifiuti e la corruzione per la bonifica della ex miniera di Pasquasia. Tra le persone coinvolte anche un dirigente ed un ispettore del Corpo forestale della regione siciliana. L’inchiesta della Procura di Caltanissetta ruota attorno all’appalto per i lavori di bonifica aggiudicati alla società “1 Emme” di Bergamo. Gli indagati sono gli imprenditori Giacomo Aranzulla, 60 anni, di Mirabella Imbaccari (Ct), Antonino Berna Nasca, 36 anni, di Nicosia (En); Michele Berna Nasca, 43 anni, di Nicosia ma residente a Catania, raggiunti da ordinanza di custodia cautelare in carcere; agli arresti domiciliari Gaetano Bognanni, 54 anni, di Enna, dirigente del Corpo forestale addetto ai controlli sulla bonifica della miniera, Vincenzo Ferrarello, 54 anni, di Enna , Diego Mammo Zagarella, 51 anni, nato a Torino ma residente a Palermo; Rosario Consiglio, 60 anni, di Piazza Armerina (En), Pasquale Gattuso, 53 anni, di Reggio Calabria residente a Villa D’Adda (Bg), titolare della società “1 Emme” aggiudicataria dell’appalto. Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per Eugenio Vecchio, 48 anni, di Catania residente a Porto Empedocle (Ag), Salvatore Mammo Zagarella, 49 anni, di Favara (Ag) e Giuseppe Costanza, 38 anni, di Palma Montechiaro (Ag), ispettore del Corpo forestale regionale. Secondo gli investigatori Gattuso avrebbe pagato una tangente da 120 mila euro a Diego Mammo Zagarella, responsabile unico dell’appalto, mascherata da consulenza mai effettuata per uno studio topografico affidata alla società di consulenze Archeoambiente.
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