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Il pericolo delle destre estreme di Luca Galante

Riceviamo e pubblichiamo:
Tra fumose strategie e illusori miraggi l’Europa non riesce a porre un freno all’immigrazione incontrollata e lascia ai singoli Stati l’onere di organizzare l’accoglienza o il rifiuto degli extracomunitari, e che si riesca a fermare il flusso di profughi è semplicemente una pia speranza, come dimostrato dall’apertura, per i migranti siriani ed afgani, addirittura della via della Lapponia finlandese attraverso la Russia. Accade così che gli Stati dell’est europeo si dotino di poderosi muri di filo spinato ed altri come la Germania e l’Inghilterra selezionino con cura l’etnia (quasi esclusivamente siriana) dei richiedenti asilo, con una fin troppo palese filosofia egoistica di fondo. In questo quadro di disorganizzazione organizzata si inserisce una ripresa economica debole se non inesistente, una mancanza di leadership europea se consideriamo, giustamente, la Merkel una leader tedesca e non certo europea, ed una totale assenza di integrazione per centinaia di migliaia di migranti, spesso portatori di usi e culture diverse dai nostri, che quindi non trasmettono certo immediatamente l’idea di essere indispensabili all’economia ed, in genere, allo Stato che li ospita. L’opinione pubblica viene confusa con messaggi a volte incomprensibili riguardanti “il diritto di asilo”, “i trattati internazionali”, “la fuga dalla guerra” creando così una cortina fumogena che serve soltanto, in buona sostanza, a giustificare il loro ingresso in Europa evitando di chiedersi queste persone in Europa cosa faranno e come vivranno.
In questa confusa cornice, in particolare in Austria, Germania, Olanda, Svezia, Finlandia, Francia ed Ungheria ma un po’ in tutta Europa, stanno crescendo i partiti di estrema destra spesso xenofobi ed anti-europeisti. E’ una conseguenza logica, non c’è nulla di cui stupirsi, ma cosa accadrà quando potranno influenzare il comportamento dei governi nazionali? Cosa accadrà quando, ad esempio, trasformeranno i campi profughi dal modello italiano, nel quale in pratica l’ospite entra ed esce quando gli pare e fa quel che vuole, in campi profughi sullo stile greco, molto simili a dei campi di prigionia? Cosa accadrà quando verrà chiesto ai richiedenti asilo di pagarsi le spese di ingresso nel Paese come già avviene in Danimarca ed in Svizzera? O quando verrà revocata loro l’assistenza sanitaria? Sono tutte proposte dei vari partiti europei di destra.
La risposta è semplice. Per usare le parole di un ministro greco riguardo lo sgombero del campo di Idomeni “ci aspettiamo disordini”. Non in Italia, dove una destra composta da Salvini e Meloni è risibile, ma nel resto di Europa ci saranno scontri, anche molto violenti, che alimenteranno le fila dell’ISIS e segneranno, forse per sempre, la fine del sogno europeo. In un mondo ad economia globalizzata, nel quale non c’è più una netta distinzione tra destra e sinistra, l’unico alimento dell’estremismo è la xenofobia e la paura del diverso. Oggi e non domani l’Europa deve scegliere: o disciplinare i flussi migratori e preparare delle vere politiche di accoglienza oppure prepararsi a pagare un prezzo molto alto di cui Parigi e Bruxelles sono state soltanto l’inizio.
Luca Galante
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