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Il PD si prepara alla scissione? L’editoriale di Angiolo Alerci

La direzione del P.D. convocata dal Segretario Renzi ha discusso sul difficile momento che sta attraversando il partito, dopo l’esito negativo del referendum costituzionale.
Le contrapposizioni interne maturate fin dalla data di elezione di Renzi alla guida del P.D., notevolmente aumentate durante la sua  permanenza alla guida del Governo, non sono diminuite dopo le dimissioni da Presidente del Consiglio.
La minoranza del P.D. non solo richiede le sue dimissioni da Segretario ma vuole dettare i tempi e modi per effettuare un congresso.
Il risultato plebiscitario avuto dal “lodo Fassino” che ha consacrato un risultato pesantemente negativo nei confronti della minoranza ( 107 si, 12 contrari e 5 astenuti) ha acceso di più la volontà di rivalsa della minoranza prospettando una scissione.
A creare questa situazione  gran parte di responsabilità appartiene a Renzi il quale ha supinamente consentito, a quella minoranza che ha esultato per il risultato negativo del referendum, di organizzare gazebi per coinvolgere gli elettori a votare contro un provvedimento legittimamente sostenuto ed approvato dagli organismi del partito.
La minoranza Dem, che si era presentata “da vincitrice” alla riunione della direzione  centrale, nella convinzione di avere fatto breccia nelle file dei renziani, ha dovuto prendere atto  della reale situazione esistente e, invece di scegliere la strada con serietà aperta da Fassina, Civati ed altri, minaccia la scissione.
Speriamo che l’errore e la debolezza dimostrata da Renzi nel gestire la competizione referendaria non si ripeta in occasione della nuove ed importanti scelte che  il partito è chiamato a fare, in un momento molto delicato per il nostro Paese .
Con un  occhio particolare sarebbe opportuno guardare all’iniziativa  dell’ex sindaco Pisapia che, se riuscirà nel suo intendo di costruire una nuova sinistra seria e non viscerale, con una legge elettorale  sostanzialmente di tipo proporzionale, potrebbe essere un buon alleato per il futuro senza dimenticare, però,  quella sinistra  che contribuì a mettere in crisi il governo Prodi.
Pisapia che ha bene amministrato la città di Milano, nonostante le notevoli pressioni ricevute per una sua nuova candidatura , ha confermato la sua decisione di non ricandidarsi dimostrando di possedere anche notevoli  doti di serietà  politica e di affidabilità.
angiolo alerci
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