Il parere dell’esperto: Le qualità dell’acqua minerale, di Rosario Colianni

Il parere dell’esperto: Le qualità dell’acqua minerale, di Rosario Colianni

Non tutte le acque sono uguali per la diversa quantità di minerali che vi sono disciolti. A fare la differenza è il “residuo fisso” che viene determinato portando l’acqua ad una temperatura di 180 gradi per poter così calcolare la quantità di minerali che si depositano al fondo. Si distinguono 4 tipi di acqua: Minimamente mineralizzata (residuo fisso meno di 50 mg/l); Oligominerale (residuo fisso superiore ai 50 ma meno di 500 mg/l); Medio Minerale (residuo fisso tra i 500 e i 1000 mg/l); Ricca di minerali (residuo fisso superiore ai 1000 mg/l).  Il residuo fisso (che si può leggere sull’etichetta della bottiglia) è molto importante perché ci sta ad indicare la caratteristica dell’acqua  con la quantità dei minerali che a lungo andare tendono a depositarsi nell’organismo.
Per chi pratica una intensa attività fisica (lavorativa o sportiva) potrebbe essere utile un acqua medio minerale in modo da reintegrare in parte i minerali persi per l’intensa attività muscolare soprattutto nelle giornate calde che inducono abbondante sudorazione. La stessa acqua è consigliata per gli anziani e per i bambini che necessitato di un maggiore apporto di minerali soprattutto nel caso di osteoporosi per i primi o per favorire la dentizione e l’accrescimento osseo nei soggetti in via di sviluppo. Mentre  il tipo di acqua che è adatta all’alimentazione dei neonati deve essere “leggera” a basso residuo fisso (minimamente mineralizzata) questa è consigliata anche per chi soffre di gotta, per diluire ed eliminare l’eccesso di acido urico. Inoltre se  si vuoledepurare al meglio l’organismoe combattere la ritenzione idrica, anche nei casi di edema agli arti inferiori o cellulite, è importante che l’acqua sia a residuo fisso basso in modo tale da permettere un drenaggio maggiore.
L’acqua a basso residuo fisso è anche utile nei casi di disintossicazione epatica. L’acqua oligominerale è quella maggiormente utilizzata per un organismo che non richiede particolari indicazioni. Un’acqua oligominerale scarsa di sodio è indicata per chi soffre di ipertensione. Mentre nei casi di calcolosi renale è consigliata un acqua oligominerale (a basso contenuto di calcio)  o  meglio una a basso residuo fisso, in misura di due /due litri al giorno per aumentare il volume di urina sciogliere eventuali aggregati ed evitare il deposito di ulteriori sali di calcio. Meno utilizzate le acque ricche di minerali (superiori a 1000 mg/l di residuo fisso) queste trovano impiego in particolari situazioni ad esempio l’acqua ferrosa nel caso di anemia (da evitare se si hanno patologie gastriche) o acqua solforosa nei casi di patologie ostruttive dei dotti biliari o stipsi, l’acqua bicarbonato – calcica nei casi di acidità gastrica  perché  funge da tampone essendo più alcalina o l’acqua fluorata per chi soffre di carie e patologie dentarie.
Per finire la caratteristica dell’acqua è data da altri parametri, sempre annotati sull’etichetta della bottiglia, quali la durezza che dipende dalla concentrazione di calcio e magnesio (più sono presenti e più dura è un’acqua) e dal Ph che ci indica se un’acqua è ricca di bicarbonato (limite massimo Ph 9.5) o acida (limite massimo Ph 6,5).
Rosario Colianni  – Pediatra Nutrizionista
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