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Il fallimento dell’Europa sui migranti: proviamo a dire la verità.

I migranti in Europa non li vuole nessuno, ma proprio nessuno.
Il successo dell’estrema destra in Austria e l’ascesa di un altro leader giovane di cui poco si conosce, è solo l’ultima autorevole certificazione di ciò che tutti ben sanno. In Germania sono graditi, ma, preferibilmente, siriani da impiegare nelle fabbriche e nei mini-job. Nell’est europeo costruiscono muri di filo spinato e rifiutano le assegnazioni delle quote anche a costo di sanzioni. La Gran Bretagna ha addirittura salutato la compagnia pur di non essere invasa da profughi e europei in cerca di lavoro. Nel nord-Europa la sola Svezia è letteralmente invasa da migranti con città come Goteborg che stanno affrontando una vera ristrutturazione sociale, e non è un caso che stiano rivedendo il loro splendido welfare che chiaramente non possono estendere a tutti e stiano nascendo anche lì dei fieri partiti di estrema destra.
Restano Italia, Francia e Spagna, con governi risibili espressioni delle volontà di Bruxelles, legati da vincoli di bilancio che non permettono una vera crescita e quindi una vera integrazione e in balìa di spinte secessioniste più o meno velleitarie.
Allora proviamo a dirla tutta. Abbiamo accettato l’ondata di migranti esclusivamente perché la classe politica aveva bisogno di movimentare denaro per le sue clientele e per ottenere margini di flessibilità da Bruxelles, margini che sono stati inutilmente utilizzati per la sola accoglienza e non per l’integrazione.
Nella crisi dei migranti che frantuma l’Europa e che sta restituendo alle destre forza e convinzione l’Italia ha una responsabilità importante. Quella di aver consentito un flusso incontrollato di disperati in barba al diritto internazionale, al diritto navale ed al diritto di asilo, di aver saturato i Paesi del Mediterraneo occidentale di persone senza lavoro e senza futuro che nessuno più vuole ospitare e neanche veder transitare sul suo territorio. La (piccola) responsabilità dell’Europa è invece quella di non aver posto rimedio all’”errore” libico di Sarkozy e Cameron. Aver destituito Gheddafi senza pensare ad una transizione. Un po’ per paura di reazioni terroristiche da parte dell’ISIS, che ha ugualmente colpito, un po’ per ignavia, un po’ con la speranza che i problemi dei Paesi mediterranei si trasformassero comunque in benefici per altri, un po’ perché, diciamocelo, nessuno ha realmente capito perché hanno bombardato Gheddafi.
Comunque non siamo alla fine. Dopo Olanda, Francia, Germania e Austria le destre sono attese in riscossa anche in Italia (vedi tutti i sondaggi) dove la coalizione dei tre partiti di centro-destra è avanti su M5S e PD.
Quindi tutto come previsto da tempo
Immigrazione non regolamentata e senza integrazione = maggiore povertà = disagio sociale = avanzamento delle destre. Facile. Prevedibile, previsto e facile. Però continua = forte sentimento anti-migranti = aumento della criminalità = repressioni e diminuzioni delle libertà = disordini = attentati.
E tutto senza nessun beneficio per l’Italia. Anzi.
Luca Galante
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