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Il Codice del Terzo Settore è legge: la Croce Rossa rafforza la propria identità

È entrato in vigore il 3 agosto, dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, il Codice del Terzo Settore. La riforma di questo vasto comparto, o ‘riordino’, per dirla con il Sottosegretario al Lavoro Luigi Bobba, che nelle varie fasi di discussione ha recepito le esigenze del mondo del volontariato, avrà bisogno di ben 20 decreti ministeriali per la sua compiuta attuazione.
Durante la ‘costruzione’ del nuovo testo la Croce Rossa Italiana, insieme ad Anpas e Misericordie, ha giocato un ruolo di primaria importanza, riaffermando il valore della propria identità e del lavoro compiuto dalle migliaia di volontari impegnati ovunque ci sia bisogno di sostegno e assistenza. Molto presto la Croce Rossa, come tutti gli enti interessati, sarà iscritta nel nuovo Registro degli Enti del Terzo Settore in qualità di “Organizzazione di Volontariato”. Questa rinnovata natura giuridica, più coerente con l’azione quotidiana della CRI, con la sua missione e con la sua identità, rappresenta una delle grandi novità del Codice.
Oltre al passaggio da Associazione di Promozione Sociale a Organizzazione di Volontariato, l’elemento innovativo sta nel rafforzamento della tutela dei volontari e del contrasto allo sfruttamento del loro lavoro: a tal proposito, tutti gli enti dovranno tenere un registro con i nomi dei volontari che vi fanno parte e, in più, viene formalmente istituito il divieto di rimborso forfettario delle spese da loro sostenute che, opportunamente rendicontate, saranno restituite entro i limiti previsti. Il riordino del settore, inoltre, consente alle amministrazioni pubbliche di stipulare con gli enti convenzioni per servizi o attività di interesse generale. In tema sanitario, invece, l’Art.57 prevede la possibilità dell’affidamento, in via prioritaria, dei servizi di 118. Tra le altre innovazioni, va sottolineato il definitivo superamento delle difficoltà operative legate alle normative regionali, con particolare riferimento alla donazione e raccolta del sangue, servizio sanitario 118 e Protezione Civile.
“Questi – ha detto il Presidente nazionale CRI Francesco Rocca nel dare notizia dell’entrata in vigore del testo ai Comitati regionali e territoriali – sono solo i principali elementi di novità introdotti dal Codice. Avremo 12 mesi di tempo per adeguarci e, dunque, ci attiveremo sin da settembre prossimo per una formazione puntuale e utile a tutti i Comitati relativamente all’adeguamento normativo e amministrativo”.
Il Codice del Terzo Settore diventerà, così, lo strumento in grado di valorizzare e tutelare ancora di più la preziosa opera dei 160mila volontari CRI attivi in tutto il Paese.
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Redazione

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