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Fidapa Enna: momento culturale sui diritti femminili in Italia

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In occasione del prossimo 8 marzo la presidente della Fidapa Silvana Sutera (foto) ha organizzato un momento culturale dedicato alla donna invitando la socia Tiziana Vaccaro, avvocato civilista, a ripercorrere le tappe salienti del cammino per il riconoscimento dei diritti femminili in Italia. L’incontro si è svolto venerdì pomeriggio nella sede della federazione.

E’ un percorso molto recente, ha notato l’oratrice, la quale, dopo un veloce sguardo ai tempi passati, ha ricordato la prima rivendicazione accolta: la dichiarazione dei diritti delle donne, nel 1793, durante la rivoluzione francese.

Si è poi soffermata sulle varie “conquiste” riportate in Italia a partire dal 1945, anno dell’ottenuto diritto al voto. Solo negli anni Sessanta, con l’evoluzione dei costumi e la scolarizzazione, si riscontra attenzione verso la donna, le sue capacità, le sue necessità. Nel 1965 scoppia il caso di Franca Viola, colei che fa celebrare il processo contro il suo stupratore rifiutando il matrimonio riparatore. Si ottiene l’istituzione delle scuole materne e degli asili nido comunali, il divieto di licenziamento per matrimonio o maternità. Del 1970 è la legge sul divorzio, del ’78 l’ammissione all’aborto, dal 1975 la donna può mantenere il proprio cognome. Inizia l’ascesa pubblica: la donna accede alla magistratura, nel ’91 può entrare in polizia, nel ’93 anche nelle Forze Armate, mentre si configura l’immagine della donna imprenditrice.

Nel 1981 è soppresso il delitto d’onore, nel 1996 la violenza sessuale diventa reato. Intanto si concede anche al padre il diritto di accudire al figlio godendo del congedo di paternità, nel 2003 si afferma la legge sulle pari opportunità; nel 2009 si legifera contro lo stalking; l’ultima legge è quella del 2013 contro la violenza sulle donne. (*AMDF*)

Anna Maria De Francisco

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