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Facoltà di Medicina a Enna, M5S: NO alla “UniMirello”.
— 29 ottobre 2015 |

“Non avalleremo mai la prepotenza e l’irresponsabilità, – afferma la deputata Zafarana – l’attivazione di questi corsi crea un precedente oscuro per la formazione in questo Paese. Anche il Miur ha diffidato per ben tre volte la Kore, l’ultima diffida è stata presentata proprio ieri direttamente alla Procura”. E, infatti, nessun test di ingresso è stato previsto, “l’UniMirello – aggiunge Zafarana – è un’università per ricchi, è sufficiente poter sostenere la retta annuale di 9 mila euro ed ecco composta la nuova classe di medici nella nostra Regione”.
Interviene Cancelleri: “Sia ben chiaro, non siamo contrari alla liberalizzazione degli accessi alle facoltà ma questo non è il metodo. Se di numero programmato si deve parlare, la programmazione è un aspetto fondamentale. E, comunque, non possono vincere becere logiche esclusivamente economiche. Un tale percorso necessita di un monitoraggio, bisogna partire da una seria pianificazione e ricognizione di quali e quante professionalità servono alla nostra Nazione. I governi, nazionale e regionale, devono lavorare ad uno studio che ci consenta di creare un piano formativo universitario e professionale cucito sulle nostre esigenze”.
“Non dimentichiamo la figura che spicca al centro di tutto, quella di Vladimiro Crisafulli, – conclude l’altro deputato Cinquestelle Stefano Zito – infatti, il coordinatore provinciale del Pd, ex senatore, nonché amministratore delegato della Fondazione Proserpina che si è attivata per l’accordo con l’Università romena, non ha badato alle tre diffide targate Miur, non ha dato ascolto nemmeno agli uomini del suo stesso partito, ministro e sottosegretario, che intimavano il blocco dei corsi. Ma, soprattutto, non ha fatto caso al fatto che lo stesso ospedale di Enna non possedesse le caratteristiche per ospitare una facoltà di Medicina e Chirurgia; all’Umberto I mancano infatti le unità operative delle chirurgie specialistiche. Ma questi ‘dettagli’ sono passati inosservati anche al governo regionale e all’attuale assessore alla Sanità Gucciardi che hanno firmato tutte le convenzioni del caso”.