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Enna: venerdì convegno sulla Sindrome Coronarica Acuta in collaborazione con l’ASP di Caltanissetta

La Sindrome Coronarica Acuta, l’inquadramento diagnostico, la terapia medica e il “timing” di rivascolarizzazione saranno questi alcuni dei temi che saranno trattati durante il corso Ecm “Sca, primo contatto medico Ps – Spoke – Hub Enna-Caltanissetta” organizzato dal dottore Francesco Scardaci, dell’Unità Semplice di Emodinamica diretta dal primario di Cardiologia Carmelo Tonelli, dell’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta in collaborazione con i medici Stefania Grasso e Calogero Vasco, (foto) direttore dell’U.O. di Cardiologia dell’Ospedale di Enna. Il corso, organizzato dalla Full Congress di Daniela La Rusa, si svolgerà venerdì 28 ottobre alla Sala Congressi Hotel Federico II di Enna. “L’idea del congresso – spiega Francesco Scardaci – nasce dalla cooperazione con il centro Spoke di Enna e l’Unità Operativa diretta dal dottore Calogero Vasco, con lo scopo di fornire gli strumenti decisionali più idonei ai medici dei Pronto Soccorso e ai cardiologi che operano sul territorio al fine di garantire il percorso diagnostico terapeutico e assistenziale dei pazienti colpiti da infarto del miocardio”. Attualmente moltissimi dei pazienti trattati in Emodinamica provengono proprio dal territorio ennese. Questi i numeri che vanno dal 2012 al 2016: 341 da Enna, 43 da Piazza Armerina, 33 da Nicosia e 34 da Leonforte per un totale di 454. I dati dal 1 gennaio del 2016 al 1 ottobre parlano già di 80 pazienti da Enna, 8 da Piazza Armerina, 4 da Nicosia e 11 da Leonforte per un totale di 103. “L’organizzazione dell’emergenza – spiegano i relatori – si basa sull’evidenza scientifica cioè sui dai di letteratura e non sulla domanda del territorio. Dunque non sulle strutture ma sull’esito e cioè sui risultati ottenuti nel tempo. Quando siamo in presenza di ischemie o infarti l’unico risultato che si vuole ottenere è quello di annullare il danno. Nel caso di sindrome coronarica acuta se si interviene entro 120 minuti totali (dall’esordio del sintomo al momento in cui il paziente viene trattato in Emodinamica) nel 90 per cento dei casi il paziente torna alla normalità, cioè è come se il cuore non avesse mai subito il danno. Secondo l’ultimo decreto dell’assessorato evitando il passaggio in pronto soccorso, qualora possibile, si può rientrare nei 120 minuti, facendo in modo che già l’elettrocardiogramma possa essere effettuato all’interno dell’ambulanza medicalizzata e, per questo, attualmente ne abbiamo in dotazione tre e ne abbiamo chiesto altre due. Questa in pratica è la nuova riorganizzazione basata sulle reti tempo-dipendenti per far sì che la persona arrivi al posto giusto al momento giusto”.
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