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Enna, traffico illecito di rifiuti: avviso di garanzia per dirigenti ed impiegati della Siciliacque

Questa mattina i Carabinieri del Comando Provinciale di Enna hanno notificato un avviso di conclusione indagini preliminari con contestuale informazione di garanzia, emesso dalla Procura della Repubblica di Caltanissetta a carico di un dirigente e dipendente della “Siciliacque spa”:

In particolare i due dipendenti, sono indagati, in concorso tra loro, in ordine al reato di attività di gestione di rifiuti non autorizzata e attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, previsti e puniti dall’art. 256 comma 1 e 260 del Decreto Legislativo nr. 152 del 2006.

Il primo, quale dipendente di “Siciliacque spa”, responsabile degli impianti di potabilizzazione dell’acqua nella regione Sicilia gestiti da Siciliacque spa e il secondo quale dipendente della società, responsabile dell’impianto di potabilizzazione di Troina.

1 [1]Dalle indagini, svolte dai Carabinieri della Compagnia di Nicosia e coordinate dalla Procura della Repubblica di Caltanissetta, gli indagati, in concorso tra loro, avrebbero agevolato, pur essendone a conoscenza, lo smaltimento abusivo, nelle acque del fiume Troina, di consistenti quantitativi di rifiuti non pericolosi, costituiti da fanghi di sedimentazione prodotti dall’impianto di potabilizzazione ANCIPA e gestito appunto da “Siciliacque spa”.

Una percentuale consistente di melme prodotte dal processo di potabilizzazione risultano infatti essere state riversate nel fiume Troina, che scorre a valle dell’impianto, attraverso una canalizzazione interrata, realizza ad hoc. La condotta del dirigente e dell’impiegato sarebbe stata finalizzata a realizzare un maggiore risparmio dei costi di smaltimento dei fanghi stessi, che normalmente devono invece essere conferiti in discarica, e ad abbattere contestualmente il costo del personale da destinare al controllo degli impianti.

Siciliacque spa” risulterebbe responsabile per aver reso possibile la consumazione di quanto sopra senza porre in essere nessuna attività di controllo e monitoraggio.

L’indagine, condotta dai Carabinieri della Compagnia di Nicosia, ha avuto inizio nel mese di agosto 2015 allorquando gli investigatori, unitamente ad alcuni consulenti tecnici, effettuarono un’ispezione dell’impianto di Troina Ancipa, accertando l’esistenza di un anomalo tubo di scarico, inserito nella vasca dedicata al trattamento dei fanghi. Tale tubazione permetteva, all’occorrenza, lo sversamento dei fanghi in una griglia di scarico delle acque piovane verso il fiume a valle. Nel corso delle indagini è emerso come tale attività di smaltimento illegale fosse una consuetudine e gli stessi operai ne fossero a conoscenza.

In riferimento alle notizie apparse sugli organi di stampa nella giornata di ieri 12.10.2016 si precisa che come ampiamente sopra riferito le indagini hanno accertato realmente uno sversamento di fanghi nel fiume Troina, tuttavia a seguito di accertamenti tecnici è stato documentato che non vi è una compromissione ambientale dell’acqua del torrente e dell’ecosistema.