Enna: salvo il Liceo Farinato, il TAR accoglie il ricorso contro il piano di dimensionamento

Tribunale - Lagazzettaennese.it
Il Liceo “Farinato” di Enna non sarà soppresso. Lo ha stabilito il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) di Palermo – III Sezione.
Accolto il ricorso presentato dalla FLC CGIL e dalla UIL Scuola di Enna, insieme a docenti, personale ATA e genitori degli studenti, contro il piano regionale di dimensionamento scolastico che prevedeva l’accorpamento dell’istituto con l’IIS “Napoleone Colajanni”.
La sentenza rappresenta un’importante vittoria per la comunità scolastica ennese. Il TAR ha infatti annullato i provvedimenti impugnati, riscontrando gravi vizi procedurali: tra questi, la mancata consultazione degli organi collegiali delle scuole coinvolte e l’assenza del tavolo tecnico con le organizzazioni sindacali territoriali.
Secondo quanto riferito dalla FLC CGIL, tali omissioni hanno impedito una valutazione adeguata delle criticità connesse all’accorpamento, soprattutto in un territorio come quello di Enna, in larga parte montano, dove le scuole rappresentano presìdi fondamentali per le comunità locali. “Si tratta – sottolinea il sindacato – di istituzioni da salvaguardare, proprio per le loro specificità e il loro ruolo sociale”.
Il ricorso è stato patrocinato dall’avvocato Salvatore Spataro, del Foro di Catania e consulente dell’Ufficio Legale FLC CGIL Sicilia. La sentenza è stata accolta come un risultato “storico”, che blocca un ulteriore indebolimento del sistema scolastico provinciale, già penalizzato in passato da ripetuti tagli e accorpamenti.
Grande la soddisfazione espressa dal segretario regionale della FLC CGIL Sicilia, Adriano Rizza, e dal segretario provinciale di Enna, Giuseppe Miccichè:
“Finalmente si ferma un’emorragia ingiustificata di autonomie scolastiche. Questa vittoria – hanno dichiarato – è un segnale forte: le istituzioni non possono decidere senza ascoltare chi vive la scuola ogni giorno”.
La decisione del TAR rappresenta anche un precedente importante per altre realtà scolastiche siciliane interessate da processi di razionalizzazione che, in assenza di confronto con il territorio, rischiano di compromettere l’efficienza e l’equità dell’offerta formativa