Politica

Enna: Presentato oggi il progetto per l’area vasta del Centro Sicilia

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Qualcosa in Sicilia e in politica sta cambiando. Due province storicamente antagoniste, Caltanissetta ed Enna, la prima con 22 comuni e la seconda con 14, con le solite “pecore nere” ovvero Piazza Armerina, Gela e qualche altra città che non hanno aderito, si mettono insieme sinergicamente, prendono atto che la Regione non vuole valorizzare l’entroterra siciliano, creando vantaggi solo per le aree metropolitane, e costituiscono un’identità che per adesso fruirà di un’iniziale finanziamento di 300mila euro da parte del Ministero dei beni culturali. “E così, ha dichiarato ad Enna ieri il sindaco di Caltanissetta Giovanni Ruvolo, si pone fine alle logiche di campanile insignificanti alla luce della presa d’atto che Enna e Caltanissetta sono uscite con le ossa rotte dal Patto per la Sicilia”. E difatti il mondo va verso un’altra direzione, si globalizza, esce fuori dal “ghetto” del territorio chiuso e fine a sé stesso. Questo hanno fatto i 36 sindaci, per adesso con questo progetto iniziale che tende a valorizzare le ricchezze di una zona fino ad oggi martoriata che alza il capo e dice basta partendo dalla base e non accettando più i diktat di governi regionali e nazionali che hanno imposto nel passato “carrozzoni fallimentari” come gli Ato e i Liberi consorzi. Della stessa opinione il sindaco di Enna Maurizio Dipietro, ma anche i sindaci delle città “minori” per numero di abitanti ma con la stessa dignità e lo stesso orgoglio dei due capoluoghi. E tutti i sindaci all’unisono lamentano come il governo regionale abbia privilegiato nelle scelte politiche le aree metropolitane (con rappresentanze più forti) dimenticando le aree interne con l’intenzione, dice il sindaco di Mussomeli Giuseppe Catania, di crearne condizioni di spopolamento e marginalizzazione. E allora che fare? I 36 sindaci hanno le idee chiare: partire dal dato di fatto che il turismo nell’ultima stagione ha avuto un incremento e da qui creare un ulteriore start up , valorizzare le ricchezze, ad iniziare dalla cultura, diffondendo i prodotti materiali ed immateriali, ovvero le filiere alimentari, il grano del Dittaino, il vino delle zone di Caltanissetta, i prodotti lattiero caseari, il pomodoro, l’oilo e quant’altro, il “prodotto archeologico”, quindi gli immensi tesori di zone come Morgantina, di Calascibetta, le miniere dismesse del Nisseno come patrimonio storico etc. La sinergia tra le due provincie costituisce un momento rivoluzionario:“Abbiamo deciso – ha detto ancora Ruvolo – di aprire un cantiere per costruire il futuro, per le fasce giovanili più danneggiate e per questo abbiamo dialogato con Enna sin da subito. Tutte le comunità sono protagoniste. Il progetto consiste nell’attuazione di sistemi integrati di valorizzazione culturale”. Il Bando finanzierà piani di sviluppo strategici e i 300 mila euro serviranno proprio a pubblicizzare le ricchezze del territorio. Sono stati, infatti individuati tre importanti palazzi antichi situati ad Enna, Caltanissetta ed Aidone che ospiteranno la pubblicizzazione e saranno sede logistica del progetto che assumerà  valore economico con inserimento di professioni nuove, innovazioni tecnologiche, lavorerà insomma per costruire un “brand” del territorio che attesti l’originalità di ogni prodotto. Ma i sindaci fanno anche un passaggio dolente e pongono l’accento sulla carenza di vie di comunicazione, e su quelle che già esistono assolutamente sconquassate, nonché sulla pressione che bisognerà esercitare a livello regionale e nazionale sulle strade da realizzare, sulla ferrovia veloce Palermo Catania Caltanissetta Enna promessa ma mai realizzata, sulle penalizzazioni che l’assessore Guicciardi ha recentemente operato sul sistema sanitario dell’entroterra. Insomma l’approvazione di questo progetto rappresenta solo un “incipit” politico, una presa di coscienza di un territorio che vuole essere ascoltato e vuole battere forte i pugni sul tavolo alla pari delle città metropolitane e che con la sinergia di questi 36 comuni irrobustisce il suo potere contrattuale di ponendosi alla pari di Catania Palermo e Messina e che vuole porre fine a ciò che ha determinato la morte sociale ed economica delle due ex province.

Mario Antonio Pagaria

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