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Enna: duro attacco del M5S all’Amministrazione Dipietro su PAES 

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Le critiche mosse dal M5S alla stesura del Piano di Azione per l’Energia Sostenibile – PAES, erano state già sollevate in IV Commissione il 12 gennaio scorso, data in cui venivano depositate dalla portavoce in Consiglio comunale Cinzia Amato delle note a verbale, cristallizzando le lacune riscontrate.
Tra queste, la scelta di affidare alla stessa Esco (Società di servizi energetici) che ha redatto il piano, il monitoraggio dello stesso, quando, invece, sarebbe stato più opportuno affidare questo importantissimo compito di verifica, controllo e gestione, al neo costituendo Ufficio Energia”.
E ancora la mancata previsione degli EPC, contratti di rendimento energetico, che rappresentano un valido strumento per l’esperto dirigente comunale o l’incaricato, cui è affidato il compito di approntare e gestire i contratti di rendimento energetico. Piuttosto che il mancato inserimento del sistema di incentivazione denominato Conto Termico, che non è altro che l’indicazione degli interventi richiesti per accedere agli incentivi stanziati per l’incremento dell’efficienza energetica e la produzione di energia termica, a favore delle Pubbliche Amministrazioni, di imprese e privati che potranno accedere a fondi per 900 milioni di euro annui, di cui 200 destinati alla PA.
“Tutte le nostre proposte, che riteniamo valide e che potevano solo migliorare il Piano predisposto, non sono state accolte”, spiega Cinzia Amato. “Ma quello che ha destato maggiori perplessità è stato riscontare il fatto che più di un anno fa, alla stessa data, il Comune di Enna ha indetto due manifestazioni di interesse, rivolte rispettivamente all’individuazione della figura di un Energy manager e di un “operatore economico per l’affidamento dell’incarico di consulenza alla redazione del Piano di Azione per l’Energia Sostenibile (PEAS – SEAP)”.
Figure molto simili e complementari, considerato che il PAES viene generalmente redatto da un Energy manager ed invero i requisiti professionali richiesti per le due figure coincidono. Per cui sarebbe stato quantomeno più logico fare un’unica manifestazione d’interesse, richiedendo i requisiti necessari per entrambe le figure e risparmiando almeno 25 mila euro”.
“Questa scelta ha solo due risposte”, continua la Amato: “o l’Amministrazione è incompetente o è in mala fede. In entrambi i casi, questa logica non risponde ai principi di lealtà, correttezza e trasparenza che pretendiamo da una Amministrazione. Pertanto, se quando il PAES è giunto in commissione ne eravamo felici e ben disposti ad approvarlo, dopo averlo esaminato sono emersi troppi dubbi che ci avevano convinto ad astenerci, ma alla luce di questi ultimi fatti non possiamo che votare contro”.
“Sia chiaro”, precisa Davide Solfato, “che il nostro voto non è contro il PAES in generale come piano di azione, che reputiamo uno strumento importantissimo, ma è contro “questo” PAES, siccome nato, strutturato e disposto da questa amministrazione”. E conclude: “A fine anno lo avevamo annunciato, il tempo del beneficio del dubbio è finito, adesso è tempo di pensare alla città e agli interessi dei cittadini”.
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