Cronaca

Editoriale: La pedofilia, un delitto abominevole che va estirpato!

pedofilia

   In questa nostra epoca di internet, di web camere, in cui tutto si vede e in qualsiasi momento può essere visto; in questa società, in cui per ottenere, in fretta e con poca fatica, il successo, il potere, il denaro, si è disposti ad uccidere e persino a morire; in questo mondo globalizzato, in cui si stanno livellando sistematicamente i costumi e le coscienze, ogni evento che suscita l’attenzione della gente, viene immediatamente, a volte senza riscontrarne nemmeno la fonte, stampato o mandato in onda, pubblicizzato come se fosse un prodotto da vendere e consumare all’istante.

   Dopo decenni, se non secoli, in cui il sesso è stato un tabù, uno scandalo il solo parlarne in pubblico, oggi vedere in internet, o nelle tv a pagamento, una giovane o un giovane che si spogliano, è un fatto normale che non fa più notizia, non è “uno scandalo” di cui parlare. L’Italia (non solo) è un paese che di nascosto affoga nelle trasgressioni e nella pratica del sesso estremo e se appaiono in prima pagina, per le loro frequentazioni sessuali, personaggi noti, nello stesso tempo vi sono milioni di uomini e donne che in silenzio, tra le mura domestiche, coltivano vizi e perversioni.

   Tra le dissolutezze più praticate ricordiamo la pedofilia (è diventata una notizia giornaliera) che avviene e prospera per lo più nel segreto perché ha la copertura, se non la compiacenza, degli stessi familiari, dei vescovi per i casi di preti pedofili e dei dirigenti scolastici per quelli di insegnanti e bidelli pedofili nelle scuole.

   In questo clima di sfrenato uso del proprio corpo, di rilassatezza dei costumi, in cui è più facile dare sfogo alle più perverse pratiche sessuali, fare sesso con dei bambini è diventato una normale trasgressione, che per i mass media e l’opinione pubblica diventa una notizia scandalosa se a farlo è una persona nota e chi lo pratica è uomo di Chiesa.

   Commettere violenza sui minori, sui bambini in particolare, prima che essere una notizia e un fatto di  cronaca da pubblicizzare, per la legge umana è un grave reato, ancora di più se commesso su diversabili, per la legge divina un grande peccato e chi lo commette, come ci insegna Gesù Cristo sarebbe “meglio che gli venga messa al collo una macina da mulino e gettato al mare”.

   La pedofilia è il peggiore crimine che un adulto possa compiere nei confronti di un minore e più che essere “amicizia, affetto” verso i bambini, come suggerisce il significato letterale del termine, è la negazione più assoluta dell’essere bambino, è un mostruoso, terribile abuso sul corpo e sull’anima di un essere che per l’età non sempre è in grado di comprendere la gravità della violenza che marcherà per sempre la sua psiche e la sua vita.

   Per questo Gesù Cristo, in virtù della Sua autorità morale e religiosa, condanna coloro che commettono il peccato di pedofilia, al punto da dire che sarebbe meglio che costoro non fossero mai nati in quanto i bambini rappresentano la purezza e a loro è destinato il regno di Dio.

   La pedofilia è un abominevole delitto punito severamente sia dalla legge divina, sia da quella umana, un terribile cancro della società che va estirpato alla radice perché è un crimine contro la persona di un minore, vale a dire di un indifeso, da condannare sempre e giammai occultare, perché si diventa complici di chi lo commette.

   In vero, è la nostra coscienza di uomini, prima che di padri e di cristiani, che ci chiede di non commetterlo e di non esserne mai complici o inerti spettatori.

Giuseppe Sammartino

In alto