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Cisl Enna: Guarino “Sfruttare le opportunità del Patto per il Sud per promuovere sviluppo”

La situazione del lavoro nel territorio ennese non migliora, anzi peggiora.
Continuano le crisi aziendali, i fallimenti, continua il ricorso alla cassa integrazione e anche ai licenziamenti, individuali e collettivi.
Gli apparati pubblici o parapubblici, quelli rimasti nel territorio, determinano i nuovi organici del personale con diminuzioni, a volte consistenti, dei livelli occupazionali.
In provincia di Enna il lavoro è cambiato non tanto e non solo per la crisi, ma è cambiato soprattutto per la difficoltà economica e strutturale del territorio che ha precarizzato i rapporti di lavoro oltre che a contenere il numero di occupati.
Ci aspettano sfide nuove, non è possibile immaginare un territorio che continui a vivere di rendita, dobbiamo pensare a costruire un territorio che viva di produzione, che favorisca la produzione di reddito.
Oggi serve rilanciare il lavoro per avviare un processo di crescita economica.
Lavoro vorrebbe dire incremento dei redditi familiari e aumento della domanda interna, con la conseguente ricaduta positiva sulle attività produttive e commerciali.
Lavoro vorrebbe dire che il paese, e anche il nostro territorio, può riprendersi e riavviare un ciclo positivo per l’economia e per la società.
La CISL ritiene che, per l’ennese, sia necessario mettere in campo una vera e propria job action, cioè un’azione concertata e determinata per fare del lavoro il primario fattore di crescita della nostra economia.
Occorre sfruttare le opportunità che le leggi offrono , quali l’utilizzo dei fondi Europei e ilMasterplan per il Mezzogiorno.
Infatti il Masterplan per il Mezzogiorno, con l’obiettivo di definire dei patti per il Sud in ogni Regione, potrebbe rappresentare una occasione importante dopo quindici anni di completa assenza di iniziative in proposito.Si tratta dunque di uno strumento di pianificazioneche assomma ingenti risorse (oltre 110 miliardi di euro) nel quadro degli investimenti dei prossimi 7/8 anni, in parte già disponibili e da spendere nel 2016.
Esso prevede programmi ed interventi di rilievo per lo sviluppo infrastrutturale e produttivo, indispensabili alla creazione di nuova occupazione nelle Regioni del Sud.
I cardini sui quali si basa il Masterplan sono:il protagonismo degli attori del territorio, le potenzialità dei settori strategici da rilanciare (tra cui agroindustria, turismo, elettronica, mobilità e intermodalità, banda larga, energia), il rafforzamento delle attività manifatturiere, la valorizzazione delle aree già interessate da processi di insediamento produttivo nel rispetto della sostenibilità e delle peculiarità territoriali, l’efficienza delle infrastrutture, l’aggregazione nella gestione dei servizi pubblici ai cittadini.
Per rendere concreto questo disegno occorre accelerare la definizione del processo di progettazione dello sviluppo e definire un quadro chiaro di priorità, attraverso un efficace dialogo vivo e partecipato con le realtà locali.
La realizzazione di un concreto e lungimirante Patto per il Sud è uno strumento che deve rappresentare un’opportunità fondamentale per la provincia di Enna, ovvero quella di programmare un futuro di sviluppo e di lavoro.
Siccome riteniamo che il futuro e lo sviluppo passa dal protagonismo di tutta la comunità e che per recuperare i ritardi accumulati e far ripartire l’economia occorre una presa di coscienza e responsabilità di tutti.
Proprio per questo riteniamo che è venuto il momento che tutti i rappresentanti delle Istituzioni e delle forze sociali si mettano attorno ad un tavolo per creare una unità strategica per elaborare un programma per rilanciare il lavoro, l’occupazione e lo sviluppo della Provincia di Enna.
Ovviamente bisogna riconoscere che c’è un problema serio, che è quello che non esistono più , dal punto di vista Istituzionale, riferimenti Provinciali riconosciuti che possono coordinare azioni e progettualità, che ogni Ente/Organizzazione pensa al proprio ambito, che il senso di sfiducia e rassegnazione è imperante.
Questo stato depressivo determina apatia e deresponsabilità, quando occorre invece uno scatto di orgoglio, un nuovo protagonismo e un forte impegno per difendere il territorio e la sua comunità.
Un territorio, in definitiva, che non va solo abitato, ma attivamente vissuto e soprattutto pensato, avendo nel cuore e nella mente il bene comune.
IL SEGRETARIO TERRITORIALE
Tommaso GUARINO
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