Chi va a Catania si accorge del BORGO DELL’INFERNO | Niente lingue infuocate o mostri a tre teste, solo tentazioni per tutti

Catania - foto pexels - lagazzettaennese.it
Solo a Catania l’inferno riesce ad assumere una forma totalmente diversa rispetto al solito. Questa la motivazione principale.
Quando si parla di inferno, inesorabilmente si pensa ai peccati e al luogo di perdizione che si raggiunge una volta ultimata la vita terrena. In realtà, volendo scrutare al meglio questo termine, ce n’è tanto da dire e fare.
Partiamo con la citazione più letteraria che abbiamo dell’inferno. La Divina Commedia di Dante Alighieri, ne è l’esempio lampante. La semplicità con cui il Sommo Poeta è riuscito a descrivere il suo viaggio immaginario, è a dir poco sconvolgente.
In quanti ricorderanno il Canto V e l’incontro con Paolo e Francesca? I tradimenti, come nel 1200 anche oggi hanno un dazio molto duro da pagare. Motivo per cui, Dante, nella sua opera, li aveva inseriti nel cerchio infernale.
Dalla Divina Commedia ai borghi italiani
Chiaramente quando si parla di inferno si pensa anche ai tanti luoghi di perdizione, dove non esistono tabù e ognuno fa quel che gli pare senza fregarsi più di tanto delle conseguenze. Però, in questo caso, dovremmo imparare anche a prendere dall’inferno ciò nasconde nella sua parte più intima.
Girovando per l’Italia, da nord a sud, scopriamo la presenza di alcuni ponti o addirittura borghi che vengono definiti ‘del diavolo’. C’è sempre, quindi una correlazione che si rifà con questo mondo non del tutto idilliaco. E se vi dicessimo che a Catania, fino al giorno 11 luglio, c’è la possibilità di visitare l’inferno più intimo? Non è uno scherzo, ecco di cosa si tratta.

Catania cela il suo Inferno Intimo fino a luglio
Come riportato da CataniaToday.it, dal 5 giugno all’11 luglio 2025, la galleria Fil Rouge Project di Catania ospita “Infinito Intimo”, mostra internazionale di arte contemporanea curata da Massimo Scaringella. Esposte opere di 13 artisti provenienti da Argentina, Finlandia, Germania, Cina e Italia, tra pittura, scultura e installazioni, con un allestimento pensato per dialogare con lo spazio espositivo.
La mostra propone un percorso immersivo e poetico tra culture e linguaggi visivi, offrendo al pubblico un’esperienza emotiva e riflessiva sulla contemporaneità. Eccoci, quindi, dinanzi ad un nuovo modo di interpretare l’inferno. Guai a mancare in questo posto così pregno di cultura e fascino. Le tentazioni? Le opere che vi lasceranno a bocca aperta, è sicuro.