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Barrafranca: Sindaco Accardi richiede la quarantena

Barrafranca – Il sindaco di Barrafranca ha chiesto al presidente della Regione di mettere in quarantena la Città. Ecco la nota.   “Il sottoscritto professore Fabio Arnaldo Accardi, nella qualità di sindaco del Comune di Barrafranca, visto l’aumento del contagio del COVID 19 verificatosi nella provincia di Enna; visti i rischi persistenti in tutto il territorio della Provincia; considerato che è necessario intervenire energicamente per contenere e/o rallentare la diffusione dell’epidemia; ciò premesso il sottoscritto fa istanza alla Signoria Vostra affinché voglia porre il Comune di Barrafranca in quarantena con: impiego dell’esercito per assicurare il rispetto delle prescrizioni nazionali e regionali; divieto di allontanamento dal territorio comunale da parte di tutti gli individui ivi presenti, salvo per coloro che necessitano di cure sanitarie”. Il sindaco Fabio Accardi chiede pure il “divieto di accesso nel territorio comunale”. Viene “fatta salva la possibilità di transito in ingresso e in uscita nel territorio comunale da parte degli operatori sanitari e socio-sanitari, del personale impegnato nei controlli e nell’assistenza alle attività relative all’emergenza nonché degli esercenti le attività consentite sul territorio e quelle strettamente strumentali alle stesse, con l’obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione individuale”. Con la lettera al presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci il sindaco Fabio Accardi chiede concedere la possibilità di rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Il primo cittadino di Barrafranca chiede, inoltre,l’adozione “di ogni altra misura che la Signoria Vostra dovesse ritenere idonea a fronteggiare l’emergenza sanitaria”. Il sindaco Fabio Accardi dichiara: “Oggi abbiamo firmato tre provvedimenti: una richiesta al presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci per la messa in quarantena del Comune di Barrafranca considerato che, ad oggi, Barrafranca si presenta indenne da dati di positività”. “Questo provvedimento – continua il sindaco Accardi – mira a chiedere la quarantena per la comunità e l’impiego del’esercito per assicurare il rispetto delle prescrizioni nazionali e regionali, il divieto di allontanamento dal territorio comunale da parte di tutti gli individui – salvo coloro che necessitano per motivi sanitari o che devono andare fuori per lavoro –  e il divieto di accesso nel territorio comunale, fatta sempre salva la possibilità di transito in ingresso e in uscita per gli operatori sanitari o per chi si occupa del controllo. Consentire, infine il rientro nel proprio domicilio, abitazione o residenza. Sono delle richieste ch stiamo facendo al presidente della Regione Sicilia per darci un contributo massivo e concreto per potere attuare queste misure di contenimento”. Il sindaco Fabio Accardi aggiunge: “Oggi ho emanato, inoltre, due ordinanze sindacali; una, per quanto riguarda il commercio, stabilisce, sulla base dell’ordinanza 6 del Presidente della Regione Sicilia, la riduzione dell’orario di apertura delle attività commerciali non alimentari e farmaceutiche. Tali esercizi commerciali, ad esclusione di farmacie ed alimentari, dovranno svolgere la loro attività fino alle ore 13 antimeridiane. Nel pomeriggio, i negozi diversi da farmacie, parafarmacie ed alimentari, sono tutti chiusi. La stessa cosa vale per i barresi che svolgono attività come ambulanti e per chi vende con bancarelle prodotti alimentari. Loro potranno farlo fino alle ore 13 di ogni giorno. Per quanto riguarda le attività commerciali che vendono alimenti dovranno chiudere alle ore 17,30 con la possibilità di potere fare anche orario continuato”. Il sindaco Fabio Accardi conclude: “Con un’altra ordinanza, la numero dieci, si inibisce il traffico veicolare e pedonale per tutto il territorio comunale dalle ore venti fino alle ore sei del giorno successivo. In tali ore non si può circolare per le strade cittadine, tranne che per i casi di necessità, di lavoro e di salute e per i mezzi di soccorso e di chi svolge attività lavorative quali quelle di asporto per pizzerie e ristoranti con le consegne a domicilio. Sono, queste, attività consentite”.
Fonte: Radioluce.it
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