Ancora sulla demolizione in via Granfonte. Parlano gli esperti.

La discussione social sulla demolizione di un muro perimetrale in via Granfonte ha assunto i toni della competente chiarezza. A scriverne in merito tecnici e professionisti del paese, che criticano la scelta dell’abbattimento per ragioni di sicurezza “E’ il modo più sbrigativo per eliminare i pericoli, ma non è il solo: ce ne sono tanti altri, che possono essere definiti “conservativi”, ma che sono un poco più complicati”. E ragionando sulla pericolosità di quasi tutta la zona Granfonte, eccezion fatta per la Brivatura, cosa si farà? Si demolirà ogni pietra? “Se si continua con questi metodi, tra non molto tempo dovremo cercare di “ricordare” come era il nostro paese, un tempo”. La demolizione di questi edifici, tra i pochi rimasti nel centro storico a testimonianza di una tipologia edilizia locale e di un mondo legato alla civiltà contadina non può essere eseguita con superficialità. “Chi ha autorizzato questo intervento?  La soprintendenza che pone una marea di “condizioni” ha taciuto?” Si domanda e ancora: “E’ sufficiente giustificare questi interventi per eliminare presunti pericoli, non sarebbe stato meglio un intervento di messa in sicurezza o di recupero?”  “Se non si avvia un piano di recupero, di risanamento, il centro storico di Leonforte, fra non molto sarà intervallato da case demolite o in demolizione per evitare danni alle poche persone che vi abitano o che vi transitano. C’è inerzia e molta indifferenza da parte di chi ha il compito di provvedervi. Il consiglio comunale, assieme alla giunta comunale, deve farsene carico, prima che sia troppo tardi…Il paese non può attendere” ma la discussione si conclude con una affermazione amara: “Il Piano regolatore generale è scaduto, nei vincoli, nel 2011…E ho detto tutto”.
Gabriella Grasso
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