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Avranno gli alunni della Dante i banchetti e le sedie il 14 settembre?

Il 14 settembre le scuole riapriranno porte e portoni, salvo focolai, seconde o terze ondate et similia. Gli istituti scolastici, in buona parte vetusti e off-line, continueranno a cadere a pezzi, ma avranno aule costipate di banchetti monoposto con rotelle, che “..in futuro garantiranno un’innovazione didattica ”,ha affermato la ministra Azzolina e ha aggiunto: “un miliardo di euro è destinato ai supplenti e il concorso straordinario per 32mila posti si farà a breve”. Come questo potrà migliorare la didattica di cui sopra non è dato sapere.

E a Leonforte cosa succederà? L’Istituto Comprensivo Dante Alighieri, che tanto ha fatto discutere, lo scorso anno, per l’estrema burocratizzazione di atti amministrativi capziosamente bradipici e insofferenti alle reali necessità di una società complessa e articolata, come affronterà la quotidianità post Covid-19? Le famiglie, non necessariamente e non tutte avvezze a mail e codici, dovranno seguire un farraginoso iter  per accedere alla DAD, qualora dovesse rendersi nuovamente necessaria? E se dovesse ripresentarsi una nuova emergenza sanitaria le lezioni tarderanno a cominciare, come già è stato? L’attività didattica, dopo la chiusura delle scuole  è ricominciata solo il 29 aprile e per alcune discipline  il 22 maggio.  La scuola da remoto non è scuola e di fatti l’on-line  ha esasperato le differenze sociali, non avendo tutte le famiglie gli strumenti necessari, la distanza difatti ha  vanificato l’Art. 3 della Costituzione. Alcuni disagiati alunni della Dante avrebbero  potuto fruire di tablet per le lezioni perché  la  scuola, in verità, ne  possiede più di 300, ma ghiribizzi  e pedanterie formali hanno prevalso, isolandoli dal gruppo classe. E certo gli insegnati hanno duramente lavorato  garantendo la licenza media anche agli alunni diversabili, come previsto dal D. Igs n. 62/2017 e non  un attestatino  di frequenza, discriminante e svilente, come era stato paventato. A settembre gli studenti della Dante torneranno a scuola , ma non troveranno alcuni amati professori, che hanno richiesto ed ottenuto il trasferimento in altre sedi per la difficoltà di  vivere e praticare la professione di insegnante,  con la coscienza e la libertà necessarie, senza sfiancanti confronti  con i vertici.  A titolo di esempio, la prof.ssa Milotta che dopo 33 anni di servizio alla Dante, arrivando con gli alunni nei giochi sportivi studenteschi quasi sempre alle fasi nazionali, ha chiesto a malincuore il collocamento in altra sede e come l’intero corpus degli assistenti amministrativi di segreteria. Auguriamo ai nostri studenti di trovare una scuola pulita, ma non asettica. Ricca dei lavori creativi prodotti negli anni passati perché è bizzarro credere che l’azione di prevenzione al virus debba comprendere la rimozione di quadri e orpelli decorativi, se così fosse che ne sarebbe dei musei? Auguriamo ai nostri studenti di trovare strumenti di lavoro adeguati e moderni, che possano e debbano essere acquistati con fondi destinati alle scuole, basta conoscerli e indirizzarli a tale scopo per tempo, partecipando  o presentando  progetti per accedere ai finanziamenti, senza perdere l’opportunità di poter migliorare la dotazione informatica. Auguriamo agli insegnati e ai genitori di condividere lo stesso progetto educativo, che ha bisogno di buon senso e elasticità mentale e non certo di virtuosismi forensi. Auguriamo ai nostri figli di trovare banchi e sedie almeno dato che attualmente manco quelli ci sono più.

Gabriella Grasso

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