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Enna Asp: lettera agli uomini e donne che lavorano nell’Azienda Sanitaria Provinciale di Enna

Agli uomini e donne che lavorano nell’Azienda Sanitaria Provinciale di Enna

Abbiamo sempre vissuto le Pasque della nostra vita con lo sguardo rivolto alla gioia della Resurrezione, certi del suo avverarsi, come se la Passione che la precede – con il suo carico di dolore, di sofferenza, paura, morte – fosse quasi un passaggio burocratico, una rituale prefazione ad un libro che ci rassicura di una ben altra storia.

Per la prima volta quest’anno ci troviamo a vivere la Pasqua con la consapevolezza che la gioia che essa porta non è l’ovvio dopo della morte, ma anche l’alternativa ad essa che non è detto debba avverarsi sempre e comunque, che la scena non è sempre e per sempre occupata dalla pienezza di vita, dal futuro, e che il suo significato di “passaggio” non è del tempo che scorre, come se bastasse aspettare il suo passare ed avere solo la pazienza di attendere, ma appartiene e interroga la nostra responsabilità, il nostro impegno senza il quale non ci sarà alcuna Pasqua.

Tocca a noi, insomma, metterci in cammino, attraversare il dolore e la paura, per arrivare alla realizzazione della speranza, lasciare ciò che appartiene alla vanità della vita e raggiungere la sua verità, a cominciare dalla consapevolezza della nostra finitezza, dal bisogno che ciascuno, nessuno escluso ha, o prima o poi avrà, dell’altro, dell’essere insieme tutti nella stessa barca e che la vita merita di essere vissuta se ha valore non per se stessi, ma per gli altri.

E’ quello che molti di voi state vivendo nella trincea delle corsie degli ospedali con umana preoccupazione, ma anche con uno slancio generoso di cura, compassione, competenza.

Ne sono testimonianza le molte lettere di pazienti accolti nelle nostre strutture che hanno voluto rendervi grazie per quello che avete fatto per loro. La vostra dedizione è per noi un impegno a fare ancora di più di quello che siamo riusciti a fare, che voi meritate e che meritano quanti hanno voluto partecipare con donazioni allo sforzo aziendale di cura mossi da sentimenti di solidarietà e di simpatia per voi.

Il loro sguardo colmo di speranza e gratitudine, che ha incontrato i vostri occhi stanchi sarà il riconoscimento più profondo e vero che serberete nel vostro cuore per sempre, più forte di ogni paura e stanchezza.

Esso mancherà, e mi spiace per loro, a quanti hanno preferito fuggire dal rispetto che avrebbero dovuto portare a se stessi e dal senso del dovere che hanno perduto l’occasione di testimoniare ai propri figli. I vostri figli, le vostre famiglie, potranno essere orgogliosi di voi. Noi lo siamo.

Auguri di cuore per una Pasqua di Risurrezione che, con l’impegno di tutti, non tarderà ad arrivare.

Francesco Iudica

Sabrina Cillia

Emanuele Cassarà

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