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Coronavirus: misure in capo al Datore di Lavoro

L’allarme generato dalla manifestazione dei primi casi di contagio da Coronavirus in Italia ha reso necessaria l’adozione, nelle ultime ore, di misure straordinarie di tutela della salute e sicurezza dei cittadini e dei lavoratori nel nostro Paese.

Per quanto peculiare e preoccupante sia la situazione che tutti stiamo vivendo in questi momenti è opportuno non dimenticare che è assolutamente inutile cedere al panico, attuare misure di isolamento totale e farsi prendere dall’isteria collettiva.

L’epidemia in corso è sicuramente preoccupate, ma si tratta di una malattia infettiva simile alla comune influenza, con sintomi e decorsi analoghi. La differenza sostanziale sta nel fatto che essendo una forma virale completamente nuova e diversa presenta capacità di diffusione e contagio molto elevata poiché nessuno di noi ha sviluppato gli anticorpi per combatterla.

Detto questo risulta importantissimo, per limitare questa evenienza, porre in atto alcune misure di contenimento.

Ma quali misure sono tenuti ad adottare i datori di lavoro?

Come è possibile gestire le fattispecie concrete collegate alla situazione di emergenza?

A tale scopo qui di seguito si riportano una serie di misure procedurali e cautelative in capo ai Datore di Lavoro oltre a quanto già definito da ordinanze e circolari ministeriali e/o regionali.

Si ricorda che al momento oltre alla Cina, Sud Corea, Iran per quanto riguarda l’estero, a livello nazionale le zone “rosse” sono le seguenti: Basso Lodigiano (Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Castiglione d’Adda, Codogno, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia, Terranova dei Passerini) e un Comune del Veneto (Vo’ Euganeo).

 

Misure in capo al Datore di Lavoro

La sussistenza del rischio specifico impone un’analisi coerente delle possibili informazioni da reperire dai lavoratori e dai clienti, con una necessità di proceduralizzare le potenziali interferenze o le varie attività aziendali al fine di contenimento della possibile esposizione al fattore di rischio.

Paese di residenza

Il paese di residenza dei lavoratori può costituire un fattore di rischio specifico.

Come da ordinanze emanate tutti i lavoratori abitanti nelle zone a rischio devono restare a casa per il periodo di quarantena indicato nei termini di 14gg lavorativi.

Il singolo lavoratore deve comunicare all’ufficio HR i suoi spostamenti degli ultimi 14gg giorni e le persone in azienda coinvolte.

Paesi di passaggio
I paesi di passaggio degli ultimi 14gg possono costituire un fattore di rischio specifico.

Eventuali rientri dall’estero di lavoratori necessitano di una rigorosa verifica preventiva e protettiva, prima dell’autorizzazione del rientro in azienda. Qualora il lavoratore avesse effettuato fermate nei paesi in quarantena o abbia frequentato persone abitanti nei paesi in quarantena nelle ultime due settimane deve comunicarlo urgentemente all’azienda, con cui dovrà essere concordato un temporaneo allontanamento cautelativo dagli ambienti di lavoro e dai clienti.

Rischi coronavirus in attività in azienda

Le attività in azienda prevedono evidentemente il contatto tra le persone.

Laddove possibile, è consigliabile concordare con i propri responsabili forme di lavoro smart, presso la propria abitazione.

Gli ingressi di persone esterne dovrà essere mappato, tramite questionario informativo all’ingresso atto a reperire informazioni preventive, quali paese di residenza, attività degli ultimi 14gg, buono stato di salute.

Dovranno essere sospese e rimandate le attività formative e le attività aggregative. Dovranno essere sospesi eventi aziendali affollati e presenza a fiere, mostre, eventi, convegni, se non espressamente autorizzati. Le eventuali trasferte dovranno essere organizzate coi propri responsabili verificando la minor interferenza possibile con luoghi a rischio, ambienti affollati, frequentazione di stazioni, aeroporti, luoghi di aggregazione.

Privilegiare negli spostamenti necessari l’uso di mezzi privati al posto di metropolitane, mezzi pubblici. Quale misura igienica integrativa dovrà essere predisposta la presenza in ingresso e nei servizi igienici di disinfettanti per mani, pregando tutti di farne uso sia in ingresso in azienda che periodicamente nell’arco della giornata. Inoltre, nei servizi igienici dovranno essere affisse la modalità di corretto lavaggio delle mani. Si dispone di evitare di sostare accanto a colleghi per una distanza inferiore al 1,5mt. Qualora si manifestino primi sintomi influenzali restare a casa.

Rischi coronavirus in attività presso clienti
Sospendere le attività che comportano la necessità di recarsi presso clienti in attività o luoghi a rischio.

Eventuali sopralluoghi dovranno essere fissati verificando rigorosamente l’assenza di parametri di rischio specifico. Privilegiare, per quanto possibile, le riunioni via video/audio conferenza.

Qualora si rendesse assolutamente indispensabile recarsi presso clienti in attività o luoghi a rischio, ai lavoratori dovranno essere fornite mascherine con filtro FPP2 o FPP3 e guanti monouso.

Quotidianamente dovranno essere verificate eventuali ulteriori prescrizioni definite dalle autorità competenti mediante la consultazione del sito internet dal ministero della salute e della regione di appartenenza. A tutto il personale, compresi i lavoratori somministrati, i lavoratori di altre aziende presenti nelle sedi operative aziendali, gli eventuali visitatori quali clienti e/o fornitori, dovrà essere consegnata un’informativa contenente il decalogo per evitare il contagio, le istruzioni dettagliate su come devono essere lavate le mani, una breve sintesi dei sintomi derivanti dal contagio e le indicazioni di divieto o obbligo che l’azienda prescrive.

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