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Leonforte: divertente intrattenimento con Sergio Salamone autore del libro “Martin Burger King”

Leonforte –  Durante l’ultimo appuntamento della rassegna di micro narrativa “Aspettando il premio” svoltosi presso la Villa Bonsignore lo scorso 20 agosto, il docente Sergio Salamone ha divertito il pubblico con la lettura di alcune pagine del suo libro “Martin Burger King”, vale  dire una raccolta di domande dei suoi studenti, di viaggi alle Maldive e nei deserti dell’Africa, di ricordi di vita leonfortese.

Tra la lettura di alcune pagine del libro da parte di Sandro Rivo, Giuseppe Oriti e Alessandro Spinello della “Compagnia Teatrale Stabile dei Nomadi” e le musiche con la chitarra sussurrate da Nino Greco, con l’autore ha dialogato la fascinosa scrittrice Irene Varveri Nicoletti, ideatrice degli appuntamenti volti alla presentazione di libri di autori del Sud.
Il leonfortese Sergio Salamone, a suo dire “terrone doc”, vive con la moglie hostess Nadia a Milano, dove, con l’ironia e la fantasia a lui congeniali, insegna ai figli dei milanesi come ci si salva dalle storture del mondo e le contraddizioni quotidiane.
E’ attore e sceneggiatore. Il suo documentario “Per un pelo vincitore” su Gaudenzio, il suo alter ego,  proiettato alla fine dell’incontro, è stato premiato come miglior corto al Festival del Cinema di Bari.
Tra i brani più piacevoli del libro sono state letti “Madunina e madunnuzza”, ove racconta degli andirivieni Leonforte – Milano con il treno “Freccia del Sud”,  “Il mio paese è vino di un euro”, in cui Leonforte è un bicchiere di vino che scalda le budella, uno dei luoghi più belli al mondo perché “Io sono fatto dei suoi ciottoli, delle sue pietre, delle sue salite”.
Alla domanda di Irene Varveri se il nostro futuro sta nel passato, Sergio ha risposto che il futuro è nel nostro presente, nella qualità delle persone, nel senso civico, nella solidarietà come imperativo.
Sergio Salamone ha divertito il numeroso pubblico anche con le sue freddure, tra cui ricordiamo: “Sii te stesso, ma, se sei un cretino, sii un altro”. “Faceva la statua vivente in Piazza Duomo perché amava il posto fisso”. “Il loro fu un amore travagliato. Lei ciliaca, lui un pezzo di pane”.   Con la sua spiccata arguzia e ironia è intervenuto il poeta scrittore Pasqualino Pappalardo.
  Giuseppe Sammartino
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