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Sicilia: Crocetta “Abbiamo evitato il default, Musumeci tenga bussola o ritorno al passato”

Sicilia – “Non voglio polemizzare con il presidente Musumeci. Chi vince le elezioni deve governare, poi saranno gli elettori a giudicare. Mi dispiace, però, che tenti di scaricare le responsabilità dei problemi che ha su di me. Come se io non avessi ereditato una situazione di indebitamento spaventoso”. Rosario Crocetta, l’ex presidente della Regione siciliana, difende l’operato del suo governo. “Abbiamo evitato il default, abbiamo ridotto la spesa clientelare e pagato i debiti” dice all’Adnkronos, respingendo al mittente le accuse di “una pesante eredità” lasciata al suo successore, Nello Musumeci.
“Quando mi sono insediato – ricorda – c’erano note riservate mandate dall’allora ragioniere generale al ministero in cui si confessava in tutta franchezza lo stato disastroso dei conti in Sicilia. Sulla base di quelle note il Governo nazionale stava aprendo, per usare un termine oggi di moda, ‘una procedura di infrazione’ nei confronti della Regione, la vigilia del commissariamento. Se avessi guardato a quel presente, che i governi di centrodestra mi avevano consegnato, mi sarei dovuto dimettere il giorno stesso che mi sono insediato”. Certamente, avverte l’ex governatore, “l’azione di risanamento rispetto a gestione decennali che prevedevano solo indebitamento si fa con la bacchetta magica”.
“Nel 2012 ho dovuto drasticamente bloccare la residua spesa che risultava nei capitoli perché avevo accertato un buco di circa due miliardi e alla fine dell’anno ci saremmo trovati con un altro miliardo in meno – ricorda ancora -. Ho dovuto affrontare tagli dolorosi e sono stato criticato, mi hanno accusato di ‘macelleria sociale’, ma la verità è che noi abbiamo lasciato un bilancio in ordine e in attivo”. Crocetta rivendica le leggi per la stabilizzazione dei precari. “I nostri risparmi e la politica dei prepensionamenti – dice – consentono oggi di poter fare assunzioni nella pubblica amministrazione, prima impossibili. Abbiamo chiuso l’accordo del Patto per il Sud, che consente di avviare oltre tre miliardi di investimenti”.
Insomma, l’ex governatore rivendica di aver lasciato “una Sicilia in ripresa” a fronte di un’Assemblea regionale che, invece, “pare avere oggi molta nostalgia della Tabella H. L’abolizione di questi contributi a pioggia fu una conquista storica del modo di fare politica in Sicilia. Oggi occorre tenere la bussola, perché altrimenti è molto facile tornare indietro e azzerare i progressi fatti”. Lo scrive l’ ex Presidente della Regione Rosario Crocetta
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