Paranà (Argentina)-Leonforte, ventisettesimo anniversario del gemellaggio: sguardo al futuro
Distano circa undicimila kilometri in linea d’area le città di Paranà (Argentina) e Leonforte (Italia). Quando a Leonforte arriva il clima freddo a Paranà si impone il caldo. Sono città di distinti continenti a differenti latitudini, di diverse dimensioni demografiche e territoriali; eppure molti dei rispettivi cittadini sentono forte un legame di storie e sentimenti che si cercò di declinare nel 1991 quando i due sindaci pro tempore Mario Moine per Paranà e Giuseppe Bonanno per Leonforte siglarono un accordo di gemellaggio tra le città , con il reciproco impegno a generare rapporti ed iniziative culturali, sociali, economiche (in seguito si svilupperanno prevalentemente rapporti culturali). Senza alcun dubbio l’atto del gemellaggio intercettò, grazie a studiosi e cultori di entrambe le città, il cuore pulsante della italianità di Paranà come eredità vivente dei migranti di prima e seconda generazione che dalla lontana Sicilia si erano recati nel continente americano principalmente per obiettivi economici.
Oggi, come scrive Laura Moro Rigoni nella prefazione del libro “Voci migranti” di Gabriella Barbera, <<a tre o quattro generazioni di distanza da quella ondata di emigrazione dall’Italia tutti gli emigrati del XIX e inizio XX secolo vengono visti come protagonisti di storie dagli esiti positivi e prosperi per se stessi e per la terra di Argentina>>. Quasi tutti i discendenti (migliaia ancora residenti in Paranà) si ritengono soddisfatti della loro condizione attuale: hanno buone posizioni economiche (seppure investiti come tanti altri dalle crisi economiche e finanziarie degli ultimi anni), ma soprattutto sono cittadini inseriti nel tessuto sociale e culturale che hanno anche contribuito a costruire nella città di Paranà.
Questo ruolo positivo dei nostri connazionali, egregiamente rappresentati dalla Associazione Familias Sicilianas che si prodiga ininterrottamente a far da ponte tra le due città, riempie di orgoglio le istituzioni italiane e leonfortesi in particolare, le quali tengono ferma la volontà di continuare e anzi rafforzare un percorso di collaborazione per tenere viva la Carta di Paranà quale simbolo del riconoscimento perpetuo della italianità in terra di Argentina. L’Italia che è rimasta nel cuore dei primi migranti, oggi, è per molti discendenti figli della globalizzazione una narrazione felice o può essere qualcosa di più profondo, foriera di sviluppo culturale, sociale ed economico? Da ex vice sindaco e assessore alla cultura del Comune di Leonforte voglio auspicare che per il futuro si possa fornire occasioni maggiori di incontro e mi sento di lanciare un appello alle istituzioni delle rispettive città perché si impegnino ad avviare una progettualità condivisa con le associazioni culturali anche a distanza che possa produrre un grande evento a tappe in Argentina ed in Italia per il rilancio della Carta di Paranà in tutte le sue parti.
Nel comprendere le possibili esigenze temporali ed economiche che richiedono l’elaborazione di un programma ambizioso di incontri e iniziative per un evento bilaterale, si potrebbe imporre quale momento culmine la ricorrenza del trentennale della firma della Carta di Paranà. E altresì sarebbe utile favorire, con la stipula di accordi e convenzioni con vari operatori commerciali, quanti volessero visitare le due città di cui hanno tanto sentito parlare senza mai averle visitate. Uccio Muratore