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Caro MoVimento in punta di piedi sono entrato e in punta ne esco

Dopo anni di attivismo praticato, proprio a cavallo della vigilia del nuovo anno, i vertici del movimento decidono di cambiare pelle con un nuovo statuto e nuove regole; tutto in nome di una finta democrazia in cui la partecipazione delle scelte in seno al movimento sono state relegate a pochi uomini che hanno determinato ed imposto un nuovo “comandamento”. Trattasi di oligarchia, di un Nuovo MoVimento, diventato ormai partito (come tutti gli altri), con i suoi indagati, i suoi privilegi, i suoi fallimenti, i suoi elevati nominati, i suoi rimborsi (chilometrici), e con i suoi pochi uomini al potere! Insomma un palliativo, un partito violento, autocratico e complottista, quasi una Scientology, che politicamente si limita solo a incentivare l’haterIsmo.
L’originario movimento si fondava sul principio: ‘1 vale 1″ , cioè tutti erano uguali; oggi invece qualcuno è un po’ più uguale degli altri! Il capo politico può decidere chi deve “morire” e chi deve “campare”;  vengono cambiate le regole in corso d’opera creando delle disuguaglianze macroscopiche tra situazioni identiche. Chi poteva essere degno fino a pochi mesi fa, oggi non lo è più, come se fosse un appestato, con il risultato di denigrare qualsiasi esperienza professionale, politica e di impegno civico.  Addirittura il nuovo regolamento genera casi in cui attuali amministratori o portavoce risulterebbero paradossalmente delegittimati se applicassimo retroattivamente i comandamenti del nuovo regolamento, poiché oggi non avrebbero più i requisiti per poter rappresentare il movimento dentro le istituzioni. Oppure al termine del loro mandato, il nuovo movimento deciderà di applicare anche per loro la formula “usa e getta?”
Ecco cosa succede quando le regole non si analizzano e non si discutono con la base e con la rete. Si creano mostri che divorano la dignità delle persone e penalizzano lo stesso movimento.
Questi sono i primi sintomi di un movimento che ha deciso in maniera autolesionista di lacerarsi, escludendo e rimuovendo senza giustificato motivo le autocandidature di molti attivisti, idonei e degni fino a pochi giorni addietro. E’ l’inizio della fine!!!!
Non me ne voglia nessuno, ma penso che le prossime vittime del nuovo movimento saranno i cittadini attivi che sono stati eletti col consenso popolare e con le preferenze nei loro territori, dove quotidianamente fronteggiano, senza alcun supporto politico del movimento, le intemperie dei problemi e le spinose questioni dei comuni che amministrano.
In barba alle norme del codice civile, non è stata coinvolta l’assemblea dei soci per lo scioglimento della vecchia associazione e la migrazione alla nuova; nessuna votazione online o consultazione democratica per decidere/confermare gli organismi sociali, il nuovo regolamento e il nuovo simbolo. Si sono stabilite deroghe (art. 6 punto m) ad personam per garantire i parlamentari uscenti e violando i principi costituzionali sono stati previsti divieti e sanzioni.
Si è voluto superare il concetto di casta e allo stesso tempo hanno deciso di escogitare la strategia del paracadute delle liste bloccate nei collegi plurinominali, cercando invece nei collegi uninominali tra i professionisti e gli imprenditori spiccate personalità della “società civile” da  sacrificare all’altare della democrazia artefatta del nuovo movimento.
Pertanto, non posso aderire al “nuovo” movimento, in quanto incapace ad ascoltare le esigenze dei territori e riluttante a qualsiasi tipo di confronto e contraddittorio e invece fortemente orientato a fare processi su processi.
Alla fine, è meglio fidarsi solo di chi ha qualcosa da perdere, piuttosto che di un gigante con i piedi di argilla

Di Joseph Zambito

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