Cronaca

Operazione Effetto Domino, catturato anche Trovato Piero, elemento cardine nel rifornimento della droga 

            Nel tardo pomeriggio di ieri, la Polizia di Stato, ed in particolare, la Squadra Mobile di Catania e di Enna, ed il Commissariato di P.S. di Leonforte ha catturato Trovato Pietro alias “Piero”, nato a Catania il 22.04.1991, residente a Librino,  arrestandolo in esecuzione di Ordinanza Applicativa della Custodia Cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Enna, dottoressa Elisa Mazza, giusta richiesta del P.M. titolare dell’indagine, presso la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna, nella persona del Dottor Francesco Rio, – a conclusione di articolata e complessa attività investigativa – già eseguita a carico di  DOMINA Mariano[1] RUSSO Mario[2], alias “Mario Turazzo” RUSSO Costantino[3] RACCUGLIA Filippo[4].

 TROVATO Pietro, risulta indagato:

 per il delitto previsto e punito dall’art. 81 cpv. c.p. 73, c. 1 e 4, 80 c. 1 lett. a D.P.R. 9 ottobre 1990 nr.309 (nella formulazione ante L. 49/06 per effetto della sentenza Corte Costituzionale 32/2014), perché, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, senza l’autorizzazione di cui all’art. 17 e fuori dalle ipotesi previste dall’art. 75 della stessa legge, cedeva sostanza stupefacente del tipo marijuana a DOMINA Mariano ed ad un minore;

con l’aggravante prevista dall’art. 80 c. 1 lett. a) D.P.R. 309/90 di aver ceduto lo stupefacente ad un soggetto minorenne alla commissione di un delitto per il quale è previsto l’arresto in flagranza;

In Catania, in data 20 e 25 giugno, 12 e 26 luglio, 8 agosto 2016

L’articolata e complessa attività investigativa consentiva di accertare come una ramificata ed attiva rete di soggetti dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti (di tipo marijuana e cocaina), che operava nei comuni orientali dell’hinterland ennese, e quello di Catania.

Le investigazioni traevano origine dalla continua attività info – investigativa svolta dai poliziotti sul territorio, mirata a stroncare la triste piaga dello spaccio di sostanze stupefacenti.

L’attività tecnica – supportata dai servizi sul territorio, culminati con numerosi sequestri di sostanza stupefacente – condotta nell’ambito del procedimento in parola consentiva di registrare numerose conversazioni, dove, quelle telefoniche, nonostante la particolare cautela e l’utilizzo di un linguaggio allusivo e criptico, risultavano facilmente decifrabili e chiaramente volte a fissare appuntamenti e pianificare l’attività di spaccio; mentre, in quelle ambientali, gli interlocutori parlavano esplicitamente di “erba”, “stecche”, “droga” e della qualità e quantità dello

DOMINA Mariano, acclarato conoscitore di diversi pregiudicati dediti al traffico di sostanza stupefacenti, mentre per approvvigionarsi si riferiva ai “fornitori –pusher” del capoluogo etneo RUSSO Mario, detto “Turazzo” ed il nipote di questi, TROVATO Pietro, conseguentemente, per l’immissione dello stupefacente nel mercato locale dei Centri di Leonforte e Nissoria, si avvaleva della complicità dei vari “pusher”, alcuni dei quali coindagati.

RUSSO Mario[5] si dimostrava essere il principale punto di riferimento per DOMINA ed i suoi complici. Il prefato, infatti, pur mantenendo gli opportuni accorgimenti veniva identificato attraverso l’analisi di una serie concordante di elementi tra i quali i rapporti telefonici intrattenuti con i propri parenti ed in particolare con il nipote TROVATO Piero; quest’ultimo convivente della figlia del fratello che, dopo il suo arresto[6], lo sostituiva divenendo il referente di DOMINA e dei suoi collaboratori.

Dalle intercettazioni ambientali tra il DOMINA e RUSSO Costantino, emergeva che RUSSO Mario da qualche mese si trovava in regime di arresti domiciliari, conosciuto come “Mario Turazzo”. Inizialmente, i contatti telefonici per l’approvvigionamento dello stupefacente intercorrevano tra DOMINA ed il RUSSO Mario il quale, a sua volta, appena ricevuta la “commessa”, nella consapevolezza di essere attenzionato dalle forze di polizia, per la buona riuscita della transazione, contattava il nipote TROVATO Piero.

Anche RUSSO Costantino palesando una notevole propensione criminale, dimostravano non solo di sapersi “muovere” in modo disinvolto nell’ambiente malavitoso di Catania, ma soprattutto di conoscere direttamente i pregiudicati dediti allo spaccio di droghe tra i quali, per l’appunto, RUSSO Mario ed il nipote TROVATO Piero, dai quali si rifornivano di stupefacente, contattandoli direttamente e/o su disposizione del DOMINA.

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Il TROVATO Pietro – dopo un giorno di ricerche, operate con numerosi equipaggi degli Uffici investigativi impegnati, iniziate in piena notte, nel quartiere Librino di Catania – veniva rintracciato e catturato dalla Squadra Mobile di Catania e di Enna, ed il Commissariato di P.S. di Leonforte e, dopo gli adempimenti di rito, veniva collocato, agli arresti domiciliari, come disposto dall’A.G. procedente, la Procura della Repubblica di Enna, che ha coordinato brillantemente le indagini, nella persona del Dottor Francesco Augusto Rio.

[1] nato a Mannheim (Germania) il 18.09.1968, residente a Nissoria– rintracciato in provincia di Torino, e catturato con la collaborazione della Squadra Mobile di Torino.

[2] alias “Mario Turazzo”, nato a Catania il 7.3.1972, residente a Librino, piano 3; in atto recluso per espiazione cumulo pene di anni 3, mesi 4 e giorni 2.

[3] nato a Leonforte il 28.12,1993,  residente a Nissoria.

[4] nato a Leonforte il 14.04.1989 e residente ad Agira.

[5] ritenuto dall’A.G. di Catania e dagli investigatori etnei elemento di spicco del “clan” malavitoso dei cursoti milanesi, nonché referente per lo spaccio della droga per il quartiere Librino (Operazione “Fort Apache”)

[6] Operato in data 20/07/2016.

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