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La nostra corte “incostituzionale” di Angiolo Alerci

Il  17 novembre 2014, quando al Senato iniziò l’esame di una delle tante proposte di modifica della legge elettorale già approvata dalla Camera, in una mia nota pubblicata su diversi giornali on line e riportata alla pag.209 del mio libro  “Cronaca e riflessioni sulla politica italiana”, così mi esprimevo:

“Ma le discussioni  che si sono aperte, sia sul numero delle circoscrizioni  che sulla modalità degli eletti, incominciano a creare serie difficoltà all’approvazione delle modifiche alla  legge  già esitata dalla Camera.

E’ iniziato il gioco delle parti per stabilire il modo di elezione dei deputati, non tenendo conto della decisione della Corte Costituzionale che ha dichiarato la incostituzionalità del “Porcellum” e che, interpretata all’italiana, riporterebbe alla Camera un numero molto elevato di deputati nominati, solo perché designati dai partiti  a capo delle liste elettorali.”

Il 18 aprile 2014 alla vigilia dell’approvazione definitiva della legge così mi esprimevo:

“ Da più parti viene considerata  “certezza” che questa legge non riuscirà a passare l’esame di costituzionalità, per i molti ed evidenti vizi che presenta. Una certa parte politica ha tentato di dimostrare che i rilievi di incostituzionalità che hanno portato alla bocciatura del  “ porcellum” sono stati superati. La realtà è ben diversa. I Giudici della Consulta non si sono limitati a dichiarare la in costituzionalità delle norme del “porcellum” , questa volta  hanno fornito una ,linea di indirizzo per la stesura della nuova legge. Renzi ha ritenuto  di interpretare queste indicazioni in modo assolutamente disinvolto e personale”.

Il 30 giugno 2016, alla vigilia della riunione della Camera per discutere una mozione presentata dal SEL sulla legge elettorale già approvata, così scrivevo  su diversi giornali oin  line e riportato alla pag. 75 del richiamato libro:

“Ma l’aspetto più inquietante è il comportamento della Corte Costituzionale che, nonostante diversi ricorsi presentati non ha ancora confermato la costituzionalità della legge approvata. E’ la stessa Corte Costituzionale che ha dichiarato la incostituzionalità del porcellum, mantenendo in vita una Camera illegittima.

Molto più seria la decisione del TAR del Piemonte che nel 2014, valutando gravi irregolarità verificatesi nelle elezioni regionali del 2010, nonostante la vicina naturale scadenza dell’Assemblea, ne decretò l’immediato scioglimento.

Tenuto conto dei tempi utilizzati dalla Corte Costituzionale possiamo correre il rischio di rivedere una Camera illegittima ed una dichiarazione di incostituzionalità al termine del mandato.”

Il 26 gennaio 2017 così scrivevo sempre sugli stessi giornali on line e riportato alla pag.139 e 140 del secondo volume di “Cronaca e riflessioni sulla politica italiana”:

“ Dopo lunghe attese e pretestuosi rinvii la Corte Costituzionale ha comunicato le proprie decisioni sulla  costituzionalità della legge elettorale denominata “Italicum”. Ha riconosciuto legittimo il premio di maggioranza e incostituzionale il ballottaggio ed altre considerazioni di irrilevante importanza.  Per il rispetto degli artt.3 e 51 della  Costituzione la Corte non avrebbe dovuto accettare che il nostro Parlamento ospitasse centinaia di personaggi non eletti, ma nominati in virtù di leggi completamente incostituzionali. E’ inconcepibile che  nelle liste bloccate il capolista è considerato già eletto ancor prima della presentazione delle liste e gli altri candidati dovranno sudare le proverbiali camice nell’affannosa, ed anche costosa, ricerca del voto di preferenza. Come può la Corte considerare rispettato il principio costituzionale che “Tutti i cittadini dell’uno e dell’altro sesso possono accedere agli uffici pubblici ed alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza ?”.

Il 19 maggio del 2017 con nota pubblicata sempre su giornali on line, già inserta nel mio nuovo libro in corso di stampa, così ho scritto:

“ Forse il testo della Costituzione è stato emendato ad insaputa di tutti, perché la lettura dell’art.51 della Costituzione spesso richiamato è di una  chiarezza tale da non consentire a nessuno, specie alla Corte Costituzionale, una “particolare “ interpretazione. Quando la più alta Autorità di garanzia garantisce niente, significa che siamo veramente alla frutta.

Ora la Corte dovrà pronunciarsi sulla nuova proposta “ Rosatellum 2”, che ha modificato il problema delle circoscrizioni così come io avevo proposto fin dal 1988, come risulta dall’allegato articolo pubblicato dalla rivista THE LION dell’ottobre 1988, ma che continua a contenere  norme chiaramente incostituzionali.

La stampa ha dato comunicazione che da parte dell’ illustre giurista,  ex Magistrato ed ex membro della Corte Costituzionale dr. Paolo Maddalena, è stato formalmente presentato un ricorso per far valutare diversi aspetti di presunta incostituzionalità della nuova legge.

Forse, non essendo stato il ricorso presentato  da uno sconosciuto cittadino, questa volta la Corte si comporterà in modo più serio. Staremo a vedere.

Angiolo Alercì

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