Cronaca

Delitto dell’Arenella a Palermo: a uccidere con la pistola è stata una ragazza 20enne

La follia omicida esplode in un sabato pomeriggio qualunque. Alessandra Ballarò impugna una pistola. Ha solo 20 anni, ma fa fuoco come un killer e uccide un uomo di 37 anni, Leonardo Bua, colpendolo al volto. Ne ferisce un altro, fratello della vittima. A scatenare la violenza una lite per questione di soldi. Non è solo una ricostruzione investigativa, ma è la fredda analisi delle immagini di un omicidio ripreso dalle telecamere.

Tutto inizia poco dopo le 17, in piazzetta Caruso, quartiere Arenella. Quando sul posto arrivano i poliziotti e i sanitari del 118 nulla si può più fare per salvare la vita di Leonardo Bua. Il fratello Giuseppe è ancora vivo. Inizia la corsa verso l’ospedale Villa Sofia dove è ancora ricoverato.

Le famiglie Ballarò e Bua sono ai ferri corti da tempo. Vivono in due bassi distanti una manciata di metri l’uno dall’altro. Di mezzo c’ pure una causa civile. I Ballarò hanno venduto ai Bua un piccolo locale, ma sostengono di non essere stati pagati. Le liti sono all’ordine del giorno. L’ennesima avviene ieri pomeriggio.

La svolta investigativa si deve all’occhio attento degli uomini della Mobile diretti da Rodolfo Ruperti. Sono loro a notare, fra muri scrostati e piante, quelle che sembrano delle piccole telecamere. Sono davvero delle telecamere, piazzate in casa dei Ballarò. Gli agenti entrano in casa. Non ci sono più i monitor. Qualcuno li ha fatti sparire. Una volta alla Mobile, gli esperti della polizia estraggono le immagini.

Si vede tutto, come in un film, ma non è un film. Innanzitutto la lite, a cui partecipano i fratelli Bua, i loro genitori e i Ballarò: padre, madre e due figli. Si vedono le mani muoversi in maniera scomposta. Il papà dell’assassina viene spintonato. A quel punto Alessandra Ballarò esce fuori dall’immagine principale. È entrata a casa. Vi fa ritorno pochi istanti dopo. Impugna una pistola calibro 7. 65, che non è stata ancora ritrovata. Spara in faccia a Leonardo Bua da un metro, un metro e mezzo al massimo di distanza. Poi, fa fuoco contro il fratello. Si vedono stramazzare per terra.

In questura la ragazza killer, messa sotto torchio, confessa. Dice di avere sparato perché il padre è stato minacciato con un martello di cui non c’è, però, traccia. I parenti, invece, provano a salvarla, accollandosi loro le colpe dell’omicidio. Il video, però, non lascia dubbio alcuno.

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