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LicatAutori 2017: posti a sedere esauriti per applaudire Barbieri, Pantaleone e Nazzareno

Licata- In tanti licatesi residenti e turisti hanno sfidato il caldo e affollato il meraviglioso Chiostro del Carmine, nel centro storico, per assistere alla prima serata della rassegna dedicata ai libri, ideata e condotta dal sociologo e giornalista, Francesco Pira.

Si è parlato di Sicilia, di mafia, di attentati di matrice islamica, di fede e tradizioni e di identità sessuale partendo dagli ultimi lavori di tre scrittori : il romano Carlo Barbieri, il palermitano Gino Pantaleone e la niscemese Cinzia Nazzareno. Come accade dal 2009 a stimolare gli autori, con domande puntuali sui testi e sull’attualità, Francesco Pira, docente di comunicazione all’Università di Messina, che aprendo i lavori con accanto il Vice Sindaco ed Assessore alla Cultura, Daniele Vecchio, ha ribadito che tutta la rassegna è frutto di puro volontariato culturale e di sacrifici da parte di tutti gli artisti e le persone presenti. “Il Comune – ha sottolienato Pira- garantisce la location, 15 manifesti, 20 locandine, il service e la Siae, il minimo per le tre serate”. E Vecchio ha ribadito che l’inserimento di LicatAutori 2017 nel programma dell’Estate Licatese è un chiaro segnale di attenzione “verso un’iniziativa di alto livello che coinvolge ogni anno tante persone”.

Applauditi ed apprezzati gli interventi artistici: l’attrice Daniela Mulè ha letto ed interpretato brani dei libri con grande bravura; il poeta Lorenzo Peritore ha fatto riflettere e ridere con i suoi componimenti; ma la novità del 2017 è il contributo straordinario del cantautore Cesare Lo Leggio, accompagnato alla tastiera da un giovane talentuoso, Pierangelo Carvello.

E se Carlo Barbieri ha narrato di un possibile attentato al Festino di Santa Rosalia a Palermo, nuovo caso per il suo commissario Francesco Mancuso, nel libro “La difesa del bufalo”, Gino Pantaleone, ha evidenziato come Leonardo Sciascia e Michele Pantaleone, protagonisti del suo saggio “Servi disobbedienti” rimangono due icone scomode dell’antimafia. Ed ancora Cinzia Nazzareno che ne “Lo Scarabocchio” scrive di un ragazzo Gianni che diventa Genny dopo aver scoperto la sua vera identità sessuale: una donna intrappolata nel corpo di un ragazzo. La società cieca e bigotta lo guarda con disprezzo.

Un serata all’insegna della cultura e del divertimento. Il secondo appuntamento venerdì 11 agosto. Si parlerà di donne e violenza con lo scrittore milanese, ma di origine licatese, Giuseppe Casa (già Premio Stresa), la regista e scrittrice licatese, Melania La Colla, l’insegnante e scrittrice licatese Nicoletta Bona e la poetessa e giornalista di Santa Croce Camerina, Antonella Galuppi. La rassegna si conclude il 18 agosto con il cantante Ezio Noto, che presente un suo volume, il docente e commercialista, Andrea Cellura al suo primo romanzo e il giornalista di Villalba (Caltanisssetta) Jim Tatano