Cultura

“Si fa per ridere” ha messo in scena “Baccalà, Oliva e Cappero”

Foto commedia Baccalà cavoli e capperi

Nei giorni 24-25-26 marzo appena trascorsi, all’auditorium “Nino Buttafuoco” di Nissoria, con la riuscita regia di Turi La Delfa, l’Associazione culturale e teatrale leonfortese ”Si fa per ridere” ha ben rappresentato la commedia in due atti “Baccalà, Oliva e Cappero” scritta a quattro mani dagli autori teatrali Eva De Rosa e Massimo Canzano.

“Baccalà, Oliva e Cappero” è una brillante opera teatrale che racconta delle debolezze dell’uomo, ognuno di noi ha dentro di sé, il bene e il male, ma chi lo alimenta? che in un turbinio di situazioni esilaranti, tra una risata e l’altra, invita a riflettere e ci porta a concludere che “ognuno è autore ed attore della propria vita, non esistono registi che ci indicano quali vie intraprendere e se si è sbagliato e si è imboccata una strada di cui poco ne andiamo fieri, si può sempre rimediare, semplicemente e volontariamente, scegliendo la cosa giusta da fare”.

La commedia ruota attorno al personaggio di don Armando, un malandrino, che, tramite due guardaspalle muniti di pistole, vive di estorsioni e usura, per appianare un grosso debito con don Antonio, suo socio in affari, dapprima di malavoglia e poi per convenienza, promette in sposo il proprio figlio Ciro, un belloccio andato a vivere in Scozia, alla figlia di questi, Carolina, una grassoccia brutta e un poco instupidita, che alla fine, in un dilemma tra la sua coscienza sporca (il diavolo) e la sua coscienza pulita (l’angelo) si rende conto che la famiglia vale più del denaro e i guadagni non si dividono con nessuno, rinuncia a far sposare il proprio figlio e a cambiare vita.

L’associazione “Si fa per ridere”, con un grazie a tutti coloro che hanno fatto si che tutto possa avere avuto luogo, all’Amministrazione Comunale di Leonforte per la concessione gratuita dei locali per poter espletare le proprie attività e a quella di Nissoria per l’auditorium, con questa riuscita rappresentazione teatrale ha voluto mostrare che con i sacrifici, la voglia di mettersi in gioco e, soprattutto, la grande unità del gruppo, alla fine pagano.

Personaggi ed interpreti della divertente commedia sono stati: Antonio Sottile nella parte di don Armando, Tiziana Lo Vecchio in quella della moglie Nunziatina, Giovanni Caggegi nella parte del figlio Ciro e Piera Fiorenza in quella di Maria Teresa di Caropepe, la zitella chiacchierona a suo dire fattucchiera, sorella di Nunziatina, Orazio Muttarrusso nella parte di don Antonio e Mariangela Rubulotta nella parte della figlia Carolina, soprannominata la mucca Carolina per la mole e la predilezione verso il cibo, Daniele Monsù in quella di Felice Fortunato lo iettatore che da don Armando vuole un prestito, Alessia Vanadia nella parte dell’angelo Oliva (la buona coscienza) per il quale solo Dio è in gado di decidere tra il bene e il male e Gaia Giangreco in quella del diavoletto Cappero (la coscienza sporca), Salvatore Castello nella parte di Carogna e Giovanni Bruno in quella di Iena, i guardaspalle e gli esattori di don Armando. Dulcis in fundo, Vito Cipolla in quella di Salvatore ‘o chef (il cuoco), che, alla rinuncia di don Armando ad avere una grossa somma in cambio della sua protezione, promette di festeggiare con una cena il cambiamento di questi da uomo cattivo ad uomo buono.

Con Pinella Crimì quale brava presentatrice e direttrice di scena, con trucco e parrucco ad opera di Martina Pedalino e Emanuele Palazzolo, con costumi e scenografia da parte di Luigi Ansaldi e Davide Rosano, suggeritore della spassosissima commedia è stato Nino Buttafuoco, amato nipote dell’indimenticato parlamentare Nino Buttafuoco.

All’inizio e nell’intermezzo tra il primo e secondo atto, con Gaetano Crimì al flauto e Salvatore Oriti alla chitarra, Mariangela Rubulotta ha cantato i famosi brani musicali Nicuzza, O sole mio, Vitti ‘na crozza e Tema d’amore ovvero Parla Piano Amore, colonna sonora del film plurioscar Il Padrino del regista americano Franz Ford Coppola.

Giuseppe Sammartino.

In alto