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“Se pensiamo soltanto alla Marcuzzi e a Belen”, di Luca Galante

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Intendiamoci. Le apprezzo entrambe e mi rendo conto che una persona che torna a casa stanco dal lavoro (quando ancora ce l’ha) abbia voglia di distrarsi con un programma leggero alla tv, magari una partita di calcio. Ed è evidente che la politica economica voli talmente alta sulle nostre teste da risultare incomprensibile ai più, ma ciò che appare più incredibile è che, nonostante gli avvertimenti si moltiplichino e vengano tranquillamente ignorati dai mass media generalisti, gli italiani facciano finta di niente reagendo quasi infastiditi a chi pone sotto i loro occhi quella che è ormai una realtà scomoda ma evidente, segno che anche ai giorni nostri le Cassandre non sono tollerate.

Mi riferisco allo sconquasso che porterà nell’economia italiana la graduale interruzione dell’acquisto dei titoli di stato da parte della BCE e l’aumento dei tassi d’interesse.

Da ultimo il dott.Vegas, presidente della Consob, ha avvertito che quando la BCE cambierà la sua politica monetaria “sarà un momento di scelte cruciali per il Paese” non potendo più “contare sul puntello esterno della leva monetaria”. Tradotto. Le imprese pagheranno tassi di interessi bancari più alti, gli interessi sui mutui per l’acquisto delle case saliranno uccidendo nella culla la ripresa economica, se di ripresa possiamo parlare.

A questo si aggiunga, oltre i “soliti” problemi italiani, lo spread pronto a risalire non appena la BCE interromperà l’acquisto di titoli di Stato (che Morgan Stanley prevede per la prima metà del prossimo anno) e 250000 immigrati che ogni anno sbarcano sulle nostre coste, per avere un quadro del nostro triste futuro. E il governo cosa fa? Niente, con un premier che somiglia sempre più all’imitazione che ne fa Crozza, è entrato già in campagna elettorale con l’assunzione di oltre 50000 nuovi insegnanti per il prossimo anno. Ma soprattutto agli italiani importa qualcosa? Sembra di no e questo, sinceramente, è grave.

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