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Piazza Armerina: L’ Ospedale si stacca da Enna divenendo indipendente

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Stamattina l’assessore regionale alla Sanità Baldo Gucciardi ha illustrato ai sindacati il nuovo “scheletro” della rete ospedaliera siciliana. Una riunione nei locali dell’assessorato alla Salute che sembra aver accontentato tutti. E del resto, nella rete ospedaliera presentata oggi, rispetto a quella del luglio scorso, crescono ospedali “centrali” e vengono promosse diverse strutture inizialmente indicate inizialmente come “presidi di base”. Una “riclassificazione” che si tradurrà – a parte qualche caso isolato – nel mantenimento delle strutture esistenti, compreso, per ciascuna struttura, il pronto soccorso.

Hub e spoke: la nuova rete

La nuova rete, infatti, segue il modello che suddivide gli ospedali gerarchicamente in “hub” (strutture di secondo livello altamente specializzate e integrate), “spoke” (grossi ospedali che dispongono di aree di pronto soccorso di primo livello con funzioni di rianimazione e degenza), presidi di base (sono quelli che mantengono almeno quattro unità operative come i pronto soccorso, la chirurgia generale, la medicina generale e l’ortopedia), ospedali in zone disagiate (dispongono delle strutture base per affrontare le emergenze). Nella nuova rete, poi, ecco la novità: scompaiono gli “ospedali di comunità” (poco più che ambulatori con la presenza di medici di base, psicologi e infermieri) e spuntano le strutture in zone “ad alto rischio ambientale”

A Enna, l’Umberto I si “stacca” dagli ospedali di Piazza Armerina e Leonforte e sarà l’unico spoke. Le altre due strutture diventeranno rispettivamente ospedale di base Piazza Armerina (insieme a Nicosia, promosso anche questo) e Leonforte ospedale “in zona disagiata”. L’ospedale di Piazza Armerina si rende dunque indipendente da Enna.

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