Cronaca

“Piazza Armerina: arrestato latitante 52enne condannato all’ergastolo

MARTURANA Gaetano Gioachino Mario Canicattì - 07

  Nella serata di venerdì, personale delle Volanti del Commissariato di P.S. di Piazza Armerina impegnato in servizio di controllo del territorio, ha proceduto all’arresto di un soggetto di Canicattì (AG), MARTURANA Gaetano Gioacchino Mario, classe ’65 – già sottoposto alla sorveglianza speciale di P.S. e con precedenti giudiziari per associazione a delinquere finalizzata all’usura, e di polizia per reati contro il patrimonio – in esecuzione del provvedimento della Procura Generale della Repubblica di Catania, che dispone la carcerazione del predetto, a seguito della sentenza definitiva di condanna all’ergastolo per essere stato riconosciuto colpevole dei reati della morte di ANELLO Angelo, ucciso nel luglio 2005 a colpi d’arma da fuoco e ritrovato all’interno della propria autovettura a Serradifalco.

L’arresto è avvenuto nei pressi di Piazza Senatore Marescalchi, dove personale delle Volanti notava nei pressi di una cabina telefonica un individuo poi identificato nel MARTURANA – intento ad effettuare in apparenza una chiamata. Lo stesso, alla vista degli operatori, compiva una manovra atta a defilarsi per tentare di eludere un eventuale controllo; alla richiesta di giustificare la propria presenza in loco, diceva di voler effettuare una chiamata poiché doveva presentarsi con urgenza in carcere per espiare una pena detentiva.

Per tali ragioni gli operatori, lo perquisivano e gli trovavano, oltre ad una somma di denaro equivalente ad euro 2.595,00 in banconote di diverso taglio, un coltellino a serramanico a punta in colore silver, della lunghezza complessiva di cm 10, con lama di cm 4 (reato per il quale il MARTURANA è stato denunciato);  lo stesso risultava avere al seguito un borsone contenente biancheria varia, oltre a diversi farmaci e alla citata somma di denaro; tutte circostanze, queste, che facevano presumere che il predetto MARTURANA si stesse organizzando per darsi alla fuga.

Secondo quanto ricostruito nel corso dell’intera vicenda processuale e delle articolate indagini condotte dalla Squadra Mobile di Caltanissetta e dal Commissariato di P.S. di Canicattì, MARTURANA e ANELLO avevano pattuito la vendita di un terreno per una somma di circa 170.000,00 €; il MARTURANA aveva però versato all’ANELLO solo un acconto di 15.000,00 €, provvedendo anche a falsificare dei documenti al fine di far risultare il versamento dell’intera somma. Al che l’ANELLO insistette nel pretendere il pagamento di quanto pattuito, e a seguito di tali pressanti richieste e dietro la minaccia di una denuncia, il MARTURANA compì l’efferato delitto.

Il MARTURANA era stato condannato all’ergastolo già in primo grado, ma in Appello la sentenza era stata sostanzialmente riformata, assolvendo l’imputato per l’accusa più pesante – quella per omicidio – e riconoscendolo colpevole per gli altri reati. Da qui la richiesta della Procura Generale e dei difensori di parte civile di ricorrere in Cassazione. I giudici della Suprema Corte nel febbraio del 2014 hanno parzialmente annullato la sentenza di secondo grado proprio nella parte in cui assolveva dall’accusa di omicidio il MARTURANA, rinviando alla Corte d’Assise d’Appello di Catania il riesame parziale del procedimento. La Corte etnea nel gennaio del 2016, ha condannato alla pena dell’ergastolo il MARTURANA.

Nei giorni scorsi la vicenda processuale è giunta alla sua conclusione, in quanto la Cassazione – a seguito di ricorso presentato dalla difesa di MARTURANA – ha confermato la sentenza della Corte d’Assise d’Appello di Catania, e per il MARTURANA il verdetto finale è stato “fine pena mai”.

Lo stesso, dopo gli adempimenti di rito, è stato associato presso il carcere di Enna per espiare la pena la pena definitiva all’ergastolo.

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