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Pasqua 2016. L’ augurio di Mons. Gristina presidente della Conferenza episcopale siciliana

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Nelle Chiese di Sicilia, come in tutte le Chiese del mondo intero, all’ inizio della Veglia pasquale risuonano queste parole: “La luce del Cristo che risorge glorioso disperda le tenebre del cuore e dello spirito”. Si tratta di un momento altamente suggestivo e coinvolgente.

L’edificio si trova al buio, la sola luce è il Cero pasquale appena acceso dal nuovo fuoco benedetto. Il Cero attira l’attenzione di tutti ed avanza tra l’assemblea dei fedeli che da esso attingono la luce che rischiara tutta la Chiesa. Si realizza subito in senso pieno quello che le parole esprimono. Nello stesso tempo nasce e si rafforza la speranza che in noi avvenga quanto il rito significa. È questo il senso profondo della nostra professione di fede: “Sì, ne siamo certi: Cristo è davvero risorto”. Anche quest’anno rinnoviamo la nostra fede pasquale e siamo consolidati nella speranza che essa genera.

 Celebriamo la Pasqua 2016 nell’anno del Giubileo straordinario della Misericordia. La Pasqua è la Porta che fa giungere a ciascuno di noi, alle nostre Chiese e al mondo intero la luce misericordiosa di Cristo. Essa rende evidenti le tante fiammelle di bene, di solidarietà e di amore che ci sono attorno a noi e che, grazie a Dio, siamo noi stessi. La ricorrenza pasquale ci permette di ravvivare queste fiammelle con la luce radiosa che è Cristo Risorto.

La luce evidenzia pure le tenebre presenti e tragicamente operanti nel cuore e nello spirito di tante persone. Papa Francesco nella Lettera con cui ha indetto il Giubileo ha indicato, in particolare, due realtà che, purtroppo, possiamo scorgere anche attorno a noi: le tenebre della violenza e quelle della corruzione. Proprio perché esse sono illuminate dalla luce misericordiosa di Cristo Risorto, noi possiamo sperare che i cuori degli operatori di violenza e di corruzione davvero si convertano dal male per dedicarsi ad opere di trasparenza e di solidarietà. È questo il miracolo che la Pasqua può operare, miracolo nel quale speriamo e in cui vogliamo essere pure noi coinvolti.

 La Pasqua indica pure traguardi di rinnovamento personale e comunitario, sia in ambito ecclesiale che civile. Nella nostra Sicilia un traguardo, emblematico fra i tanti che è urgente raggiungere, è costituito dal sereno svolgimento dei corsi regionali di istruzione e formazione professionale per i minori. A più riprese la Conferenza episcopale siciliana se ne è occupata per le conseguenze che l’attuale situazione suscita in tante famiglie preoccupate per l’avvenire dei figli.

La situazione è stata anche recentemente illustrata nei mezzi di comunicazione: da troppi anni orami in Sicilia viene ripetutamente negato, nei fatti, a tanti minori il diritto all’istruzione e alla formazione professionale. La Pasqua offra alle competenti Istituzioni regionali quella spinta necessaria per regolare questa situazione carica di rischi (abbandono scolastico, devianza minorile, …) e, soprattutto, per ridare la speranza di un futuro professionale dignitoso a tanti nostri ragazzi, parte così preziosa e delicata della società siciliana. Al Signore Risorto e al Suo Spirito che rinnova la faccia della terra, affidiamo fiduciosi queste speranze e tutte quelle che sgorgano dal cuore delle donne e degli uomini di oggi. Buona Pasqua! 

Salvatore Gristina arcivescovo di Catania e Presidente della CESi

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