Cultura

Nissoria: Commedia “Premiata pasticceria Bellavista” di Vincenzo Salemme

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Nissoria – Nel quadro della XIV Edizione di Teatrando Insieme, stagione teatrale 2015/2016, nei giorni 11- 12- 13 marzo del corrente anno, all’auditorium “Nino Buttafuoco” di Nissoria, con i posti a sedere tutte le tre sere occupate, la Compagnia teatrale “Il Canovaccio” di Leonforte ha messo in scena la divertente commedia Premiata pasticceria Bellavista (La qualità sotto gli occhi) scritta nel 1997 dall’ attore e regista Vincenzo Salemme di Bacoli (Napoli).

 La spassosissima opera teatrale ruota intorno ai personaggi di Ermanno e Giuditta Bellavista, proprietari di una pasticceria annessa alla loro casa.

Con loro vive la madre, sofferente di diabete e pressione alta. Ermanno ha una relazione in segreto con Romina, la quale è stanca di dover parlare con lui di nascosto e vuole che egli si decida a parlarne con la famiglia.

Anche Giuditta ha una relazione segreta con Aldo, pasticcere alle dipendenze dei Bellavista, che però non ama la non bella Giuditta ma mira alla sua ricchezza. Intanto si scopre che Ermanno tempo fa, subì un intervento di trapianto agli occhi, questi vennero prelevati da Carmine, un senzatetto al quale, dopo un incidente automobilistico entra in coma.

Creduto però morto, venne deciso di prelevargli gli occhi e trapiantarli ad Ermanno. Così, una volta svegliato dal coma, Carmine si ritrova cieco. Carmine riesce a raggiungere la pasticceria di Ermanno insieme ai suoi amici vagabondi Memoria e Gelsomina, rivelandogli che sono 3 mesi che non possiede più gli occhi, e che il prof. Rubelli, che ha eseguito l’intervento, è implicato nel gioco d’azzardo e nel traffico illecito di organi. Carmine decide di rimanere, assieme a Memoria e Gelsomina, nella pasticceria di Ermanno, dicendo che ora egli dovrà guardare la vita per lui.

Intanto nascono due problemi: la mamma di Ermanno e Giuditta, convinta che i figli la vogliano far morire per impossessarsi dell’eredità, vuole tagliarli dal testamento.

Di conseguenza, Aldo non è più tanto sicuro di sposare Giuditta, sapendo che ella forse non potrà più ereditare. Carmine coglie l’occasione per ideare un piano con il quale potranno essere risolti i problemi di Ermanno, Giuditta e anche i suoi. Egli convince Ermanno e Giuditta a uccidere la madre.

La madre infatti, sofferente di diabete, è pur sempre desiderosa di dolci; viene così deciso di prepararle una torta caprese sulla quale va lo zucchero a velo, ma anziché zucchero, la torta viene cosparsa di cocaina ed ammoniaca. Preparata la torta, viene portata nella stanza della madre, la quale dopo aver mangiato una fetta, muore soffocata dal “veleno”.

Mesi dopo la pasticceria viene aperta di nuovo, essendo stata chiusa tempo addietro. Carmine, con la morte della madre di Ermanno, decide di farsi trapiantare gli occhi della signora, in modo da poter riacquistare la vista. Tornato dall’intervento, decide di andare a trovare Ermanno nella pasticceria. Una volta entrato, egli sale sulle scale, inizia a parlare con la voce della vecchia madre, come se il trapianto degli occhi, avesse portato ad una reincarnazione dell’anima.

La commedia si chiude, con la battuta di Salemme che dice (con la voce in falsetto della madre) «Ciechi, siete poveri ciechi!».

   Con la riuscita regia di Sandro Rossino, l’applauditissima rappresentazione teatrale ha avuto come bravi attori: Angelo Parano nel ruolo di Ermanno Bellavista, Sonia Inveninato in quello della sorella Giuditta e Federico Fiorenza nella parte di Aldo, fidanzato di Giuditta; Andrea Favazza nel ruolo del cameriere Sasà e Floriana Todaro in quello della cameriera Rosa; Enza Barbera nel ruolo di Romina, fidanzata di Ermanno, con Sandro Rossino, Loredana Lo Pumo, Fabio La Magna, rispettivamente nel ruolo dei vagabondi Carmine, Gelsomina e Memoria.

Hanno collaborato all’allestimento della commedia di Vincenzo Salemme: Simona Vicino quale addetta alla scenografia, Evelis Cangeri ai costumi, Angela Pellegrino e Alessandra Cordoba alla direzione di scena, Francesco Sanfilippo all’audio e alle luci, Sergio Rossino alle foto di scena, Angelo D’Angelo al server e Casf Moda di Francesca Smario al botteghino.

Giuseppe Sammartino.

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