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La Direzione Didattica di Troina intitolata a Ignazio Roberto

direzione didattica troina

Sarà intitolata alla memoria dello scienziato e pedagogista Ignazio Roberto, nato a Troina il 25 aprile del 1776, la direzione didattica della scuola primaria e dell’infanzia della città di via Gino Abbate 16.
La delibera, su iniziativa del sindaco Fabio Venezia, è stata approvata all’unanimità dal consesso civico, nella seduta svoltasi mercoledì 11 gennaio scorso, di comune accordo con il consiglio di circolo della scuola troinese, che ne ha accolto la proposta.
“Nonostante la figura di Ignazio Roberto sia molto rilevante nella storia della cultura siciliana del  XVIII° e XIX° secolo – ha spiegato il primo cittadino – , ancora non è stato degnamente ricordato dalla comunità troinese. Abbiamo ritenuto opportuno intitolargli la direzione didattica della nostra scuola non solo per riconoscergli il giusto tributo, ma anche e soprattutto per ricordare alle giovani generazioni e alle istituzioni scolastiche il rispetto dell’identità culturale, storica e civile della nostra città e della memoria dei suoi uomini illustri che con il loro operato hanno contribuito al progresso sociale, civile e culturale dell’intera nazione”.
Vissuto fino all’età di diciassette anni a Troina, che lasciò per andare a Palermo per gli studi universitari in Fisica e Matematica, Ignazio Roberto fu anche un grande cultore e esperto  di altre discipline quali l’italiano, il latino, il greco, il francese, la storia, la geografia, l’astronomia e le scienze economiche e sociali.
Tornato in città, si dedicò all’insegnamento, ma la sua intelligenza viva e geniale, influenzata da idee
illuministiche, lo portò a spaziare in molti campi del sapere.
Costruì tre mulini meccanici e diverse meridiane, occupandosi anche di balistica: inventò un cannone a doppio tiro e si dedicò anche agli studi di meccanica, tentando di applicare la forza animale alla navigazione.
Studiò architettura militare, progettando un piano di fortificazione generale per la Sicilia, ma morì improvvisamente il 14 marzo del 1834, mentre si trovava a Catania proprio per sottoporre alle autorità militari borboniche il suo progetto.
Le sue scoperte e invenzioni ebbero un’eco tale da essere divulgate in diverse prestigiose riviste internazionali, anche se il suo genio si tradusse in maniera veramente precorritrice nella pedagogia.
Nel 1815 redasse infatti un originale “Piano di educazione e di pubblica istruzione adattato alle presenti circostanze del Regno di Sicilia”, in cui espone con largo anticipo sui tempi criteri pedagogici del mondo moderno, come la creazione degli istituti professionali e delle scuole di avviamento al lavoro e concependo l’insegnamento non solo come istruzione, ma soprattutto come educazione morale e come formazione spirituale dei giovani, attraverso il costante esempio degli insegnanti.

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