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Ex consigliere Prov. Regalbuto “Omissioni e complicità all’ Ato Rifiuti a discapito dei comuni”

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Enna – “La gestione dei rifiuti in provincia di Enna è caratterizzata da omissioni e complicità a discapito delle esigue casse dei comuni, ancora oggi e’ grave che i sindaci e il Collegio di Liquidazione dell’ Ato “EnnaEuno” non abbiano preso posizione con i relativi atti conseguenziali  dopo circa un mese della sentenza del tribunale di Enna che ha annullato le assunzioni presso l’ Ato Rifiuti di Enna degli ex lavoratori di Sicilia Ambiente e di tutti gli atti successivi”.

A denunciarlo è l’ ex  consigliere provinciale Giuseppe Regalbuto che presto invierà una segnalazione all’ Autorità  Anticorruzione presieduta da Cantone.

“ Nessun atto è stato consumato fino ad oggi in ossequio alla sentenza, che prevede l’ annullamento delle assunzioni e degli atti successivi, inoltre attualmente nessuna riduzione dei costi è stata effettuata – ha dichiarato  Giuseppe Regalbuto – si continua a mantenere in modo indisturbato un carrozzone mangia soldi, con stipendi d’ oro e supermini che prima o poi creeranno il tracollo economico dei comuni, mi auguro – continua Giuseppe Regalbuto – che quanto prima anche le autorità di controllo possano  attenzione questo scandalo a cielo aperto, contestando tutte le irregolarità, omissioni e segnalando tutte le anomalie gestionali alla Corte dei Conti, mi auguro che anche il nuovo commissario Sonia Alfano, per la sua storia personale e il suo curriculum professionale, possa denunciare tutto quello che troverà appena si sarà insediata e consultando  tutta la documentazione e tutte le denuncie”.

Sulla gestione dei rifiuti l’ ex  consigliere provinciale ha più volte evidenziato gli sprechi di un sistema incontrollato che ogni giorno determina continui aumenti di costi.

Regalbuto ha anche più volte chiesto ai sindaci di sostituire l’ attuale Collegio di Liquidazione tenuto conto che non ha ottemperato alle disposizioni della legge del settore 9/2010 aumentando livelli contrattuali e non ottemperato alle richieste di riduzione dei costi deliberati dai sindaci.

 “I comuni nella qualità di ente soci – ha detto Regalbuto – ai fini del controllo analogo sono tenuti  a vigilare, controllare e indirizzare la gestione della propria società partecipata, adottando le misure idonee affinché siano seguite procedure per il reclutamento del personale presso la società che gestisce direttamente servizi pubblici e servizi strumentali, questo – prosegue Regalbuto – è anche  quanto recentemente ribadito dalla Corte dei Conti della Lombardia nella deliberazione n. 187/2016, con la quale è stato contestato ad un ente locale il mancato esercizio del controllo analogo sulla gestione della propria società partecipata in violazione dell’articolo 18, comma 1, del d.l. 112/2008.”

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