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Enna: presentato il Calendario artistico dei Carabinieri per l’anno 2017

puntel

Enna. Presentato nei giorni scorsi presso la sede del Comando provinciale dell’Arma il Calendario artistico dei Carabinieri per l’anno 2017. A consegnare ai giornalisti presenti una copia omaggio dell’artistico fascicolo il comandante provinciale tenente colonnello Paolo Puntel che ha subito passato la parola all’eclettico comandante del Reparto operativo, maggiore Giovanni Mennella il quale, con competenza lo ha illustrato nei minimi dettagli. “Il Calendario del 2017, ha spiegato il comandante Mennella, con le sue illustrazioni artistiche abbraccia il periodo che va, dal 1814, anno di fondazione dell’antico Corpo dei Carabinieri Reali”, ad oggi. Il periodo dell’istituzione è quello in cui nell’arte e nella letteratura si abbandona il neoclassicismo fastoso avviandosi verso un maggior rigore. Ed è in questo contesto che a tutela della legalità si inseriscono i Carabinieri, intesi inizialmente come “Reali” e non “Regi” ovvero come esclusivo patrimonio a servizio e tutela della Corona e non delle altre Istituzioni”. Metafora del ‘Corpo’ e sua figura è appunto la “carabina” da cui deriva il sostantivo “carabiniere”. Il calendario è orientato ad illustrare, attraverso i diversi capi di vestiario e accessori dei militari gli stili artistici di questi due secoli che li hanno visti primi protagonisti in Italia nelle grandi vicende a tutela della legalità, basti pensare alla lotta verso il brigantaggio dove essi sono stati utilizzati con ampia profusione elargendo decine e decine di martiri, spesso vigliaccamente trucidati con la complicitá di un parte del popolo omertoso e spesso ingrato nei loro confronti e che li ha visti come nemici più che come garanti dell’ordine, della giustizia e della legalità, attribuendo ingiustamente a spietati mafiosi come il bandito Giuliano il ruolo di “eroi” e ad essi quello di “nemici” per antonomasia. E nel frattempo l’Arma disseminava martiri per strada senza che parte del popolo se ne accorgesse. Soltanto dopo l’efferato eccidio del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e della moglie Emanuela Setti Carraro, ordito dal sanguinario Rina e dai suoi sodali, ai militari viene restituita la dignità che hanno sempre meritato. In effetti essi sono sempre stati al servizio della gente, non occupandosi soltanto di mere indagini ma dando anche indicazioni giuridiche di comportamento , ai nostri giorni, ai cittadini su come comportarsi. Ci consta personalmente che un militare in pensione abbia dato consigli pratici ad un contadino su come avrebbe dovuto comportarsi per smaltire delle cartucce inutilizzate. Ma i carabinieri si cimentano anche in azioni di aiuto e pronto soccorso verso i cittadini e molto altro. Fiore all’occhiello dell’Arma è la storica cattura del mafioso stragista Salvatore Riina e, nella fattispecie, in provincia di Enna, sono stati i protagonisti di numerosissime operazioni antimafia e antidroga. Nel calendario spicca la figura del “corazziere” alto 1,90 m. La cui figura fu istituita a servizio della Corona. Altre figure importanti che scandiscono i vari mesi dell’anno sono il “pennacchio” storico copricapo ( quello dei carabinieri del famoso racconto di Pinocchio per intenderci) dei sottufficiali, il “centopiume” tipico degli ufficiali, la “mantella” che viene tutt’oggi indossata nelle solennità ( Dalla Chiesa la indossa per solennizzare, poco prima che venisse trucidato, la consegna di un suo rapporto di indagine sulla mafia in Procura a Palermo), la “daga” , il “basco”, l’odierna “gazzella” che rappresenta la celerità del servizio radiomobile 112. “il calendario – ha concluso il maggiore a Mennella – verrà dispensato agli appartenenti all’Arma i quali a loro volta ne faranno omaggio ai gestori di pubblici esercizi affinchè lo espongano”. È un modo per l’Arma di scendere tra la gente, di essere presente sul territorio e, nello stesso tempo può scoraggiare i malavitosi animati da cattive intenzioni, i quali vedendo esposto il calendario, potrebbero giungere alla conclusione che sarebbe meglio stare lontano da quei luoghi poichè vi è un rapporto di amicizia con i temuti ( per chi è disonesto) Carabinieri .

Mario Antonio Pagaria

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